I danni degli incendi superano i diecimila euro a ettaro, un costo che grava sulla collettività. Sei incendi su dieci sono dolosi: è indispensabile intervenire sulle cause e punire con rigore chi distrugge ambiente e attività economiche
Stime Coldiretti, i roghi “pesano” 10mila euro l’ettaro
di Isabella Ceccarini
Quanto costano gli incendi? Coldiretti ha stimato un costo che supera i diecimila euro a ettaro. È bene chiarire che la distruzione di boschi, macchia mediterranea, animali morti, oliveti e pascoli grava sulla collettività a cominciare dalle operazioni di spegnimento degli incendi. A questo costo “generale” si aggiungono il danno ambientale e di biodiversità e la bonifica delle aree devastate dagli incendi. Non va inoltre dimenticato il costo di vite umane perdute a causa degli incendi.
Andando al particolare, gli incendi distruggono il tessuto economico che ruota intorno alle attività agricole, alla raccolta della legna, all’ecoturismo. Per il ripristino della normalità occorrono circa quindici anni.
Sei incendi su dieci sono di origine dolosa
Nell’estate 2021 i grandi incendi sono cresciuti in Italia del 256% rispetto alla media del periodo 2008-2020 (analisi Coldiretti su dati EFFIS-European Forest Fire Information System), complice il cambiamento climatico che ha spinto il termometro verso temperature sempre più alte. Forse sarebbe ora di guardare le cause degli incendi con maggiore chiarezza. Dal momento che sei incendi su dieci sono di origine dolosa, più che all’azione di saltuari piromani le cause vanno ricercate nell’intreccio di ispirazione malavitosa che pensa di trarre guadagno dagli incendi a vari livelli, da chi appicca il fuoco per poi farsi pagare per spegnerlo a chi vuole speculare sull’uso dei terreni distrutti dalle fiamme: Coldiretti suggerisce di inasprire le disposizioni dell’articolo 10 della legge 353/2000, portando da 15 a 20 anni il divieto di cambio di destinazione d’uso delle aree boschive e dei pascoli percorsi dal fuoco, estendendo tale norma anche ai terreni agricoli.
Contrastare l’abbandono delle campagne
Un fondamentale monitoraggio del territorio è svolto dagli agricoltori, ma con la chiusura delle aziende agricole la maggior parte dei boschi non è più sorvegliata. Ricordiamo che più di un terzo della superficie dell’Italia (circa 11,4 milioni di ettari) è coperta dai boschi; quasi 1 su 3 (32%) fa parte di aree protette. Come sottolinea Coldiretti, gli incendi che distruggono le foreste aumentano anche il deficit commerciale nel settore del legno: l’industria italiana è la prima in Europa ma importa dall’estero più dell’80% del legname necessario all’industria del mobile, della carta o del riscaldamento. Gli interventi per il patrimonio boschivo, secondo Coldiretti, potrebbero essere attuabili anche con i fondi del PNRR, ma è auspicata l’attivazione immediata delle misure previste dai Piani di Sviluppo Rurale regionali.
Inoltre sarebbe più che mai opportuno creare le condizioni economiche e sociali per contrastare l’abbandono delle campagne affinché gli imprenditori agricoli possano svolgere funzioni di vigilanza e manutenzione del territorio. Per stimolare l’insediamento nelle aree agricole, specie dei giovani, servono incentivi economici e la realizzazione di infrastrutture viarie e di rete, ormai indispensabili per l’agricoltura 4.0.
Attivare un piano di aiuti economici
Coldiretti propone di attivare subito un piano di ricostruzione e di aiuti economici per le aziende agricole e per gli allevamenti devastati dagli incendi che hanno avuto danni stimati in circa un miliardo di euro. Le Regioni, in coordinamento con il Ministero delle Politiche Agricole, dopo aver effettuato una ricognizione dei danni devono prevedere il ristoro delle perdite subite dagli agricoltori e dagli allevatori: in molti casi sono di un’entità tale da compromettere il proseguimento dell’attività proprio per mancanza di liquidità. Nel caso degli allevamenti decimati dagli incendi, Coldiretti chiede un primo intervento di emergenza per i capi perduti e per l’acquisto di mangime per quelli sopravvissuti con procedure semplificate.