Le fragole sono coltivate nell’altopiano di Sarıveliler
Nella catena montuosa del Tauro, nella Turchia meridionale, gli inverni lunghi e rigidi sommati alla pandemia hanno colpito duramente l’economia. Ma, a sorpresa, la ripresa è arrivata dalle fragole.
L’abbandono del territorio
L’economia della regione è basata sull’agricoltura, anche se le condizioni geografiche e la piccola estensione dei terreni rendono difficile la sussistenza degli agricoltori. Le opportunità di lavoro sono limitate: i più fortunati trovano impieghi stagionali. Per questo i giovani se ne vanno in cerca di guadagni dignitosi, spinti anche dalle famiglie, e la meta più gettonata è Istanbul.
L’arrivo della pandemia, però, ha cambiato le carte in tavola, e molti di questi giovani hanno perso il lavoro in città. A quel punto sono stati costretti a tornare a casa, ma incredibilmente proprio lì si sono concretizzate nuove opportunità di lavoro.
La maggior parte degli agricoltori della regione erano abituati a coltivare in piccole serre pomodori e cetrioli da vendere nelle città vicine. A partire dal 2018, grazie al sostegno del progetto GTWDP finanziato dall’IFAD, gli agricoltori hanno cominciato a coltivare le fragole che si sono dimostrate la coltura ideale per i terreni in pendenza della regione e una fonte affidabile di reddito.
Grazie alle fragole riparte l’agricoltura e crescono le imprese locali
Con il loro ricco sapore e aroma e la facile disponibilità, le fragole coltivate nell’altopiano di Sarıveliler sono molto ricercate ad Alanya, una fiorente città turistica affacciata sul Mar Mediterraneo. Più queste fragole sono apprezzate, più crescono le imprese locali, specie quelle che vendono prodotti agricoli o sono comunque coinvolte nella filiera. Commercianti e intermediari di Alanya, ad esempio, hanno aperto un ufficio a Sarıveliler in modo da poter acquistare direttamente dagli agricoltori.
Nel frattempo, i guadagni degli agricoltori stanno migliorando rapidamente, al punto che nell’ultimo anno i loro profitti sono più che raddoppiati; molti giovani, anche grazie alle sovvenzioni statali, hanno deciso di tornare nella terra d’origine per coltivare le fragole.
Con i giovani è arrivata l’innovazione
In un primo tempo gli anziani del luogo erano scettici, ma ben presto si sono dovuti ricredere: l’arrivo dei giovani ha migliorato la resa dei terreni e la qualità dei prodotti. Hanno studiato come introdurre sistemi innovativi in agricoltura, nuovi strumenti e nuove tecniche: c’è perfino chi sta pensando di introdurre l’agricoltura idroponica.
Per prima cosa, i giovani agricoltori hanno posato 2,5 chilometri di tubi di irrigazione. Poi hanno preso contatto con le camere di commercio e dell’agricoltura locali e caricano i loro prodotti sul portale del governo. Hanno stabilito contatti diretti con gli acquirenti di Alanya, hanno costituito un gruppo WhatsApp per informarsi a vicenda in tempo reale, vogliono creare una cooperativa e un marchio per le fragole di Sarıveliler per venderle a prezzi migliori.