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Impronta idrica degli alimenti, sprecare cibo è sprecare acqua

La crisi idrica è diventata un problema strutturale a livello globale, come purtroppo stiamo già vedendo anche quest’anno. Comprendere la connessione acqua-cibo, e quindi l’impronta idrica degli alimenti, aiuta a considerare che lo spreco alimentare è anche spreco di acqua

Image by Mircea Ploscar from Pixabay

(Rinnovabili.it) – Tutti gli alimenti hanno un’impronta idrica, per questo lo spreco alimentare ha un impatto anche sullo spreco di acqua.

Too Good To Go, l’app anti spreco certificata B-Corp e il più grande marketplace per le eccedenze alimentari, in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua ha deciso di fare la sua parte sensibilizzando l’opinione pubblica anche sul consumo di acqua.

La difficile comprensione della connessione acqua-cibo

Per questo Too Good To Go ha deciso di sensibilizzare i consumatori sull’impronta idrica degli alimenti dimostrando come anche un banale gesto di risparmio alimentare possa servire a ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco d’acqua.

«Affrontare la connessione acqua-cibo richiederà uno sforzo di collaborazione da parte dei governi, delle organizzazioni della società civile e del settore privato, oltre a investimenti importanti nella ricerca e nello sviluppo di sistemi idrici e alimentari sostenibili.

La riduzione degli sprechi alimentari e la promozione del consumo sostenibile sono al centro della missione di Too Good To Go e siamo consapevoli dell’impatto significativo che lo spreco di cibo ha su diverse risorse.

Salvando il cibo dallo spreco, la comunità di Too Good To Go contribuisce non solo a ridurre le emissioni di gas serra associate alla produzione di cibo, ma dà anche dare un contributo significativo alla conservazione delle risorse idriche» ha dichiarato Mirco Cerisola, Country Director Too Good To Go per l’Italia.

Ridurre lo spreco alimentare per ridurre lo spreco di acqua

La crisi idrica è un problema che non possiamo più considerare occasionale, ma è diventato strutturale a livello globale, come purtroppo stiamo già vedendo anche quest’anno. La Giornata mondiale dell’Acqua è quindi un’ottima occasione per riflettere e capire come usiamo le nostre risorse idriche e dove sono i punti critici del consumo.

Secondo il rapporto FAO Food wastage footprint la produzione di cibo a livello globale consuma intorno al 70% delle risorse mondiali di acqua dolce. Inoltre, l’enorme quantità di spreco alimentare globale rappresenta il 24% di tutta l’acqua utilizzata per l’agricoltura.

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Appare quindi evidente quanto sia importante ridurre lo spreco alimentare per ridurre lo spreco di acqua.

Per quantificare meglio la dimensione di questo tipo di spreco basta pensare che per produrre una mela servono circa 125 litri di acqua (fonte: Water Footprint). Gettare una mela equivale a sprecare anche l’acqua usata per coltivarla.

L’impronta idrica degli alimenti più consumati in Italia

Water Footprint propone a titolo di esempio una serie di alimenti tra i più consumati e per ognuno riporta l’impronta idrica, anche se questa dipendono da vari fattori, come luogo e metodo di produzione.

Vediamo di seguito l’impronta idrica di alcuni degli alimenti preferiti in Italia.

Pasta: l’impronta idrica media globale del grano è di 1.827 litri/kg, ovvero 913 litri per un pacchetto di 500 grammi. Circa l’80% di questa quantità è utilizzato per la coltivazione del grano. Si tratta di una media globale, che varia a seconda dell’origine del grano. Ad esempio, nel caso dell’Italia, la pasta prodotta con grano locale ha un’impronta idrica di 1.410 litri/kg.

Pizza: l’impronta idrica media globale di una pizza margherita (circa 725 grammi di prodotto) è di 1.260 litri d’acqua. La produzione della mozzarella è responsabile di circa il 50% dell’utilizzo totale di acqua, la farina di grano tenero del 44% e la passata di pomodoro di circa il 6%.

Insalata: l’impronta idrica media globale della lattuga è di 240 litri/kg.

Cioccolato: la produzione di 1 Kg di cioccolato richiede circa 17.000 litri di acqua, la maggior parte dei quali viene utilizzata per la coltivazione e la lavorazione dei semi di cacao. Una tavoletta di circa 100 grammi richiede quindi 1.700 litri d’acqua.

Carne (manzo): per chilogrammo di prodotto, i prodotti animali hanno generalmente un’impronta idrica maggiore rispetto ai prodotti vegetali. L’impronta idrica media globale della carne bovina è di 15.400 litri/kg.