Rinnovabili

Il valore alimentare e culturale dell’olio d’oliva

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Che l’olio d’oliva sia un alimento prezioso, che fa bene alla salute, non ci stancheremo mai di ripeterlo.

Eppure non finisce di sorprenderci, come è avvenuto in occasione della sesta edizione del concorso internazionale intitolato a Ranieri Filo della Torre.

La cultura dell’olio d’oliva che lega il territorio e le persone

Il premio letterario dedicato alla valorizzazione dell’olivo e dell’olio è stato assegnato dall’Associazione Pandolea in occasione del suo ventesimo anniversario. L’olio d’oliva è stato il filo conduttore di un evento, come vedremo, centrato sul valore della persona.

Pandolea è un’associazione che riunisce le donne produttrici di olio extravergine d’oliva di qualità o comunque impegnate a vario titolo nel settore olivicolo-oleario (agronome, ricercatrici, giornaliste, psicologhe, nutrizioniste, cosmetologhe).

Con questa premiazione – svoltasi nella sede di Cia-Agricoltori Italiani, che ha contribuito alla realizzazione dell’evento – Pandolea ha inteso ricordare Ranieri Filo della Torre, che si è sempre speso con passione per promuovere la conoscenza e lo sviluppo di una vera e propria cultura dell’olio d’oliva e del suo legame con il territorio e le persone.

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Sostegni, servizi e infrastrutture per le coltivatrici

Le coltivatrici di olivi sono fortemente determinate a migliorare gli oliveti, coniugando tradizione e innovazione per custodire il paesaggio e preservare la salute delle persone e dell’ambiente.

Ma tanto impegno per la conservazione delle zone rurali va sostenuto con un sistema adeguato di infrastrutture e di servizi, ha sottolineato Pina Terenzi, presidente dell’Associazione Donne in Campo-CIA, ricordando il Manifesto delle donne per la Terra, una vera e propria carta dei valori che disegna gli impegni per l’agricoltura sostenibile.

«La cultura dell’olio è parte della nostra identità agricola», ha spiegato Viviana Broglio, imprenditrice olivicola di Confagricoltura Donna, evidenziando il legame tra la forza che l’olivo simboleggia e le radici solide delle imprenditrici agricole.

Broglio ha sottolineato anche la particolarità dell’approccio femminile, empatico e multidisciplinare. Valori che possono dare nuovo impulso allo sviluppo e alla sostenibilità del settore olivicolo.

Non dimentichiamo il contributo della scienza

L’olivicoltura ha bisogno della scienza, come dimostra il caso della Xylella che sta letteralmente distruggendo l’olivicoltura pugliese. Elia Pellegrino, presidente di AIFO (Associazione Italiana Frantoiani Oleari), ha rivolto un appello a seguire la scienza, altrimenti tra qualche anno parleremo di una coltivazione che non esisterà più.

Pellegrino, inoltre, reclama la giusta e dovuta attenzione alla produzione di olio d’oliva che è considerata in un certo senza la Cenerentola dell’agricoltura italiana. Basta pensare alla diversa ribalta di cui gode il vino, ma anche l’olio avrebbe enormi potenzialità.

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“Bruschetta vs Merendina”, impariamo a mangiare sano

Molto interessante il progetto di educazione alimentare che Pandolea-Donne dell’olio porta nelle scuole.

L’iniziativa “Bruschetta vs Merendina” si propone di far scoprire ai ragazzi delle scuole elementari e medie (finora ne ha coinvolti 35mila in Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Sicilia) la bontà dell’olio extravergine d’oliva e di sensibilizzarli a una sana alimentazione, affinché preferiscano un prodotto naturale al posto di quelli confezionati, ricchi di conservanti e additivi chimici.

L’obiettivo è anche far conoscere l’utilità dell’olio d’oliva nella prevenzione delle malattie legate all’obesità e nella cura nelle terapie oncologiche. I numeri parlano chiaro: le sane abitudini di vita (corretta alimentazione, attività fisica, niente fumo) possono ridurre sensibilmente l’insorgenza di tumori.

Visto il successo ottenuto, quest’anno la campagna è diventata internazionale ed è stata proposta in altri dieci Paesi del Mediterraneo: Spagna, Giordania, Portogallo, Tunisia, Egitto, Algeria, Marocco, Libia, Arabia Saudita e Stato di Palestina.

Una rete internazionale delle donne dell’olio

Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea, ha parlato della Rete delle donne dell’olio del Mediterraneo. Un progetto di collaborazione internazionale per la salute delle donne all’insegna del binomio sana alimentazione e salute costituito da Pandolea.

Il fine della costituenda Pandolea International è creare una rete internazionale di donne per riconoscere alla produzione di olio extravergine d’oliva il giusto valore unendo imprenditorialità diverse in un rapporto tra cultura e olio all’insegna della cooperazione.

I premiati, tra scienza e cultura

Oltre a premiare i vincitori delle tre sezioni del premio letterario – poesia, narrativa e haiku (brevissimi componimenti poetici nati in Giappone nel XVII secolo che esprimono uno stato d’animo attraverso immagini della natura) – Pandolea ha assegnato i premi speciali a Daniela Terribile (chirurga senologa e oncologa presso la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma e presidente dell’Associazione Susan G. Komen Italia), Stefania Gori, direttrice del Dipartimento oncologico IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria  e presidente ROPI (Rete Oncologica Pazienti Italia ) e AIGOM (Associazione Italiana Gruppi Oncologici Multidisciplinari), Mariangela Cassano (presidente di ActionAid Italia e fondatrice della community DEA #donnecheammiro).

Il Diploma d’Argento ha premiato gli istituti agrari (in collaborazione con ONAOO, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva). La sezione scientifica, in collaborazione con l’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio, ha premiato invece tre tesi di laurea delle Università di Bari, Firenze e Tuscia di Viterbo centrate sul valore dell’olio d’oliva per la salute.

Ancora una volta, quindi, «le donne che parlano di futuro sono una potente leva del cambiamento», come ha evidenziato Mariangela Cassano. E se lo afferma una delle 50 Most Powerful Women selezionate da Fortune Italia nel 2022 e delle Unstoppable Women di StartupItalia nel 2021 e 2022, possiamo crederci.

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