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IFAD, prime obbligazioni per lo sviluppo sostenibile

Con l’emissione delle prime obbligazioni per lo sviluppo sostenibile l’IFAD avrà maggiori possibilità di investimenti in sicurezza alimentare, sviluppo rurale e crescita economica a vantaggio delle comunità più povere

obbligazioni per lo sviluppo sostenibile
via depositphotos.com

(Rinnovabili.it) – L’IFAD, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo emette le prime obbligazioni per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con Folksam, società svedese leader nella gestione di fondi assicurativi e pensionistici. L’investimento obbligazionario ammonta a 100 milioni di dollari.

Nel 2021 le società di rating di Standard & Poor’s e Fitch hanno completato la valutazione e l’IFAD ha ottenuto un livello AA+.

L’IFAD diventa così il primo Fondo nel sistema delle Nazioni Unite e l’unica istituzione e agenzia specializzata dell’ONU, oltre al Gruppo della Banca Mondiale, a entrare nel mercato dei capitali

Aumentano le possibilità di aiuto

Cosa cambierà da ora in avanti per l’IFAD dopo il suo ingresso nel mercato dei capitali? Maggiori possibilità di investimenti in sicurezza alimentare, sviluppo rurale e crescita economica.

Il compito principale dell’IFAD è quello di emancipare le popolazioni rurali più povere e finanziare i Paesi perché lavorino per ridurre la fame e la povertà in vista del 2030, quando si dovrebbe raggiungere l’utopico Obiettivo Fame Zero (il Goal 2 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite).

«Questa prima emissione è una pietra miliare per l’IFAD e rappresenta l’opportunità di potenziare la sua capacità di raccogliere fondi per rafforzare la resilienza delle popolazioni rurali.

C’è una necessità urgente di aumentare la portata degli investimenti per garantire che le popolazioni rurali che producono un terzo degli alimenti consumati nel mondo possano continuare a nutrire le loro comunità e offrire un futuro dignitoso ai loro figli», ha dichiarato Katherine Meighan, direttrice dell’Ufficio legale e responsabile ad interim del Dipartimento finanziario dell’IFAD parlando delle obbligazioni.

Investire in agricoltura per scongiurare una carestia

L’emissione delle obbligazioni arriva in un momento in cui la situazione geopolitica ed economica mondiale ha subito un ulteriore scossone a causa della guerra in Ucraina.

Gli aumenti del prezzo di cibo, fertilizzanti ed energia ha acuito situazioni di insicurezza alimentare già aggravate dalla pandemia: è sempre più concreto il rischio che milioni di persone diventino sempre più povere e muoiano letteralmente di fame.

Investire in agricoltura è quindi il modo più concreto per scongiurare il rischio di una imminente carestia.

Oggi, nel mondo, circa una persona su dieci non ha cibo a sufficienza; quelli che soffrono la fame continuano ad aumentare e superano gli 800 milioni di persone.

I più poveri dei Paesi fragili sono i più vulnerabili agli shock. Ad esempio, i piccoli agricoltori subiscono gli effetti estremi del cambiamento climatico che danneggia i raccolti tra alluvioni e siccità.

Piccoli agricoltori e cambiamento climatico

Natalia Toschi, responsabile Finanziamenti presso il Dipartimento di gestione finanziaria dell’IFAD, spiega che «i fondi ottenuti dalla prima emissione di obbligazioni da parte dell’IFAD aumenteranno la capacità del Fondo di aiutare i piccoli agricoltori ad adattarsi al cambiamento climatico, ad accedere alle filiere di distribuzione e ai mercati, a diversificare maggiormente la produzione di alimenti.

Un modo concreto per stimolare le economie rurali e contribuire direttamente al raggiungimento di molti Obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare all’eliminazione della fame e della povertà».