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IFAD, aiutare l’agricoltura è aiutare lo sviluppo

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Credits: ©IFAD/Nana Kofi Acquah

(Rinnovabili.it) – Nonostante le conseguenze economiche della pandemia, un numero crescente di Paesi in tutto il mondo ha deciso di intensificare gli investimenti nello sviluppo a lungo termine, segno dell’accresciuta consapevolezza del legame tra fame, disuguaglianza e instabilità che dà origine alle crisi umanitarie. L’impegno contro la fame è stato annunciato in occasione del rifinanziamento dell’IFAD (Fondo internazionale delle Nazioni Unite per lo sviluppo agricolo) per il periodo 2022-2024. Assegnare nuovi fondi all’IFAD significa garantire che centinaia di milioni di persone che abitano le aree rurali nei Paesi più poveri potranno avere accesso al cibo e a redditi dignitosi grazie all’aumento della produzione e a un migliore accesso al mercato ed essere più resilienti ai cambiamenti climatici. L’attività dell’IFAD conferma che la crescita economica in agricoltura è da due a tre volte più efficace nel ridurre la povertà rispetto alla crescita in altri settori.

«La nostra interdipendenza non è mai stata così evidente come adesso che combattiamo a livello globale gli impatti del Covid-19 e del cambiamento climatico. È essenziale lavorare insieme per trasformare i nostri sistemi alimentari e aumentare la prosperità e il benessere delle popolazioni rurali più vulnerabili del mondo, in modo da poter prevenire migrazioni di massa e conflitti», ha affermato il presidente dell’IFAD, Gilbert F. Houngbo. 

Pietro Parolin, Segretario di Stato di della Santa Sede, ha inviato un comunicato a sostegno delle attività dell’IFAD: «Non possiamo tacere di fronte a tanta sofferenza. Oggi più che mai la comunità internazionale deve unire le forze per realizzare un futuro sostenibile, inclusivo e giusto per tutti. Questo è ciò che dobbiamo fare ed è alla nostra portata: aiutare le persone più povere e vulnerabili».

Molti Paesi, come Svezia, Paesi Bassi, Finlandia, Giappone, Grecia, Lussemburgo, Príncipe e São Tomé hanno pianificato un impegno significativo: la Finlandia ha aumentato il budget del 40% e la Svezia ha addirittura annunciato un impegno superiore del 60% rispetto all’ultimo contributo, perché «l’IFAD è impegnato a sradicare la povertà e a rafforzare i sistemi alimentari sostenibili», ha detto Peter Eriksson, ministro svedese per la Cooperazione internazionale allo sviluppo. 

Anche Paesi più poveri come Capoverde, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali, Gambia, Sierra Leone e Uganda hanno dichiarato il proprio impegno finanziario a favore dell’IFAD.

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