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I cibi “con” hanno una marcia in più?

cibi con
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di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Dopo aver esplorato il mondo dei cibi “senza” questa volta andiamo a scoprire quello dei cibi “con” o “rich-in”. Si tratta di cibi che riportano in etichetta la presenza di alcuni elementi in aggiunta agli ingredienti di base. I claim più comuni sono: ricco di fibre, proteine, vitamine, integrale, fonte di calcio, fermenti lattici, Omega 3, ricco di ferro, potassio. Anche in questo caso l’analisi è stata condotta da Osservatorio Immagino che ha preso in esame 73.590 prodotti (esclusi acqua e alcolici) presenti sugli scaffali di supermercati e ipermercati nell’arco temporale che va da giugno 2019 a giugno 2020.

Nel predetto arco temporale, più di 8.200 prodotti del gruppo di cibi “con” hanno sviluppato un giro d’affari di 3,2 miliardi di euro con una crescita del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando la crescita registrata era dell’1,7%. I cibi “con” corrispondono a circa il 12,0% delle vendite analizzate dall’Osservatorio Immagino.

L’analisi ha considerato nove claim: fibre, proteine, vitamine, integrale, calcio, fermenti lattici, Omega 3, ferro, potassio. Performance positive per tutti tranne le vitamine in lieve calo (-0,2%) e il ferro, drasticamente in calo (-8,9%).

La tendenza del claim “fibre” – presente sul 4,5% dei prodotti e con una quota sulle vendite del 3,6% – ha registrato un aumento del 5,2% in linea con l’anno precedente. Se per questi prodotti è cresciuta la domanda è cresciuta ancora di più l’offerta: piatti surgelati, preparati per primi piatti, biscotti integrali e tradizionali, fette biscottate e cracker.

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“Integrale”, altro claim gettonatissimo e collegato a quello delle fibre, era presente sul 2,5% delle confezioni esaminate dall’Osservatorio Immagino con un trend complessivamente in crescita sulle vendite (+2,5%) anche se in calo rispetto all’anno precedente che aveva registrato +6,8%. Anche per gli integrali è aumentata l’offerta: farine, cracker, pesce panato surgelato, biscotti integrali e multicereali. 

La parte del leone la fanno gli alimenti arricchiti con “proteine” a cui appartiene ormai il 2,9% dei prodotti rilevati dall’indagine che rappresentano il 3,4% delle vendite. Nel periodo 2019-2020 la crescita è stata del 10,2% (l’anno precedente era stato +7,4%) e in questo caso domanda e offerta sono cresciute di pari passo. Tra i prodotti arricchiti con proteine che hanno registrato le migliori performance ci sono yogurt greco, affettati, fette biscottate e piatti pronti surgelati.

Anche la richiesta di “vitamine” ha avuto un buon successo: presenti sul 2,7% dei prodotti hanno corrisposto al 3,0% delle vendite. Il calo dell’anno precedente era dovuto forse alle minori vendite di latte per l’infanzia e di merende dolci.

La stabilità del claim “calcio” (+0,1%) è dovuto alla vendita di mozzarelle e kefir che, abbinati al gruppo crescenze e yogurt, hanno trainato anche le vendite dei prodotti definiti in etichetta fonte di “fermenti lattici”. Stabile anche la vendita del claim “potassio” (+0,2%) ma con alcune differenze: crescono biscotti integrali, legumi secchi e frutta sgusciata ma diminuiscono integratori e complessi vitaminici. L’incremento delle vendite del claim “Omega 3” (+10,3%) è invece dovuto a prodotti come conserve ittiche e surgelati di pesce.

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Maglia nera, infine, per le etichette che riportano fonte di “ferro” (-8,9%) specie per i cereali per la prima colazione e il latte per la prima infanzia. 

L’Osservatorio Immagino ha rilevato anche nuovi prodotti che riportano in etichetta fonte di “magnesio”, “zinco” e “iodio”. Il “magnesio” ha registrato un calo delle vendite in prodotti come integratori e complessi multivitaminici, ma una crescita nei biscotti integrali/multicereali e semi di frutta/vegetali secchi (semi di chia, girasole, sesamo, zucca e misti). Bilancio positivo per lo “zinco” (+5,1%), trainato da integratori/complessi multivitaminici, caramelle, biscotti integrali/multicereali, integratori/acque aromatizzare e frutta secca. Ottima performance per i cibi con “iodio” (+9,5%) presente in elaborati di carne (cotolette, cordon bleu, altri panati), passate di pomodoro e fette biscottate.

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