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La Commissione UE propone di autorizzare il glifosato per altri 10 anni

Nonostante le ombre sulla qualità delle valutazioni scientifiche, la nuova autorizzazione al glifosato potrebbe arrivare entro un mese

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Ora tocca agli stati membri pronunciarsi a maggioranza qualificata sul destino del glifosato in Europa

(Rinnovabili.it) – Il glifosato potrebbe essere venduto in Europa per altri 10 anni. Dopo una furibonda battaglia che ha visto gli ambientalisti contrapporsi alle multinazionali agrochimiche, la Commissione Europea sembra aver deciso ancora una volta di ascoltare queste ultime. La proposta dell’esecutivo europeo, infatti, è di estendere l’autorizzazione all’uso del principio attivo dell’erbicida più venduto del mondo – il Roundup della Bayer-Monsanto – per un altro decennio. I rappresentanti degli stati membri dovranno ora votare il ​​13 ottobre. Perché la proposta passi, serve una maggioranza qualificata di 15 rappresentanti che valgano almeno il 65% della popolazione del blocco.

Bruxelles fa leva sulle rassicurazioni ottenute dall’Agenzia UE per la sicurezza alimentare, che non ha rilevato “aree di preoccupazione critica”, nella sua valutazione di luglio. Un giudizio che continua a fare a pugno con quello del 2015 da parte dell’Agenzia di ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo la IARC, infatti, il glifosato è probabilmente cancerogeno per l’uomo.

Ombre sulla scienza pro glifosato

Sembra ormai finito in soffitta anche lo scandalo dei Monsanto Papers, che ha dimostrato la collusione tra agenzie di valutazione e multinazionali, i conflitti di interessi e le prove di intere pagine copiate e incollate dalle veline aziendali. La tedesca Bayer preme per ottenere il via libera a proseguire un corposo business ereditato con l’acquisizione di Monsanto, costata 63 miliardi di dollari nel 2018. 

Pesticide Action Network, che da sempre segue la vicenda da vicino, ha pubblicato una nota critica: “Cinque anni fa 1 milione di cittadini hanno chiesto formalmente il divieto del glifosato. Un recente sondaggio d’opinione IPSOS in 6 paesi UE mostra che solo solo il 14% dei cittadini è d’accordo con un uso prolungato. Nel frattempo, ci sono serie preoccupazioni riguardo alle valutazioni di sicurezza da parte dell’Autorità chimica europea ECHA e dell’Autorità per la sicurezza alimentare EFSA. Eminenti scienziati hanno spiegato, in un’audizione al Parlamento Europeo, i gravi difetti e le carenze della valutazione”.

Angeliki Lysimachou, Responsabile Scienza e Politica dell’organizzazione, è preoccupata: “I regolatori si stanno muovendo a tutta velocità senza ascoltare le preoccupazioni dei cittadini e la scienza indipendente. Gli interessi dell’industria prevalgono chiaramente sulla salute e sull’ambiente. La legge UE sui pesticidi è stata violata e i cittadini di tutti i paesi membri saranno indignati da questa notizia”.