Sembra un controsenso, ma una ricerca britannica mostra che gli imballaggi in plastica danno un falso senso di sicurezza ai consumatori
Gli imballaggi in plastica ostacolano il naturale processo di maturazione e accelerano il deterioramento degli alimenti
(Rinnovabili.it) – Davvero gli imballaggi in plastica aiutano a conservare il cibo? La risposta non è così semplice. Infatti, se da un lato allungano la “shelf life”, cioè la vita del prodotto sugli scaffali del supermercato, hanno anche un effetto collaterale non trascurabile. Secondo un recente rapporto pubblicato da WRAP, organizzazione ambientalista britannica, gli acquisti di cibo fresco in contenitori di plastica infondono un falso senso di sicurezza nei consumatori. Pensando che conserveranno il nostro cibo a lungo, compriamo porzioni preconfezionate con più prodotti di quanti ne acquisteremmo sfusi. E così li lasciamo andare a male. Il prodotto nella plastica spingerebbe dunque, secondo la ricerca, a fare acquisti d’impulso e in quantità esagerate.
Ne emerge un quadro in cui comprare cibo imballato potrebbe generare ancora più spreco alimentare, perché i consumatori sopravvalutano la durata di conservazione di frutta, verdura e altri prodotti freschi se racchiusi nella plastica. Secondo Marcus Gover, direttore di WRAP, “nei casi in cui i consumatori non hanno altra scelta che acquistare più del necessario in imballaggi preconfezionati, è effettivamente possibile che si verifichi un aumento dello spreco alimentare”.
C’è di più: il team di WRAP ha scoperto che l’imballaggio in plastica ostacola il naturale processo di maturazione e accelera il deterioramento degli alimenti. La chiusura ermetica creata dai contenitori di plastica, infatti, intrappola l’umidità e limita il flusso d’aria, creando un terreno fertile per batteri e funghi.
Le raccomandazioni sono chiare: oltre alla necessità di passare ad imballaggi biodegradabili, lo studio sottolinea l’importanza di informare i consumatori su limiti e rischi associati agli imballaggi in plastica. Se i rivenditori forniranno informazioni accurate sulla durata di conservazione dei prodotti e sulle condizioni di conservazione ottimali, gli acquirenti potranno prendere decisioni più informate.
Tuttavia, i supermercati devono mettere in atto vere strategie di riduzione dello spreco alimentare. Questo comporta una riduzione degli imballaggi, l’incentivo all’acquisto di quantità minori e la collaborazione con i banchi alimentari o programmi di redistribuzione del cibo in eccesso.