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Giovani e agricoltura, ancora troppe le barriere all’accesso

Giovani e agricoltura, un binomio che potrebbe essere vincente, fatto di innovazione e transizione verde. Nella realtà, invece, esistono ancora troppe barriere a cominciare dalle difficoltà di accesso al credito e di successione agricola

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Proposte per il ricambio generazionale

(Rinnovabili.it) – L’agricoltura è un lavoro per giovani? A giudicare dalle tante – troppe – barriere per accedere a una professione a cui i giovani si avvicinano con passione, la risposta sembra essere negativa.

Il rapporto tra giovani e agricoltura si sviluppa in uno scenario complesso, dominato dal declino demografico che penalizza in modo particolare le popolazioni rurali. Basti pensare che nel 2020 quasi il 58% dei gestori di aziende agricole aveva almeno 55 anni.

La Commissione Europea ha adottato un progetto di risoluzione sul ricambio generazionale nelle aziende agricole dei Paesi UE (adottato dalla Commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale con 43 voti favorevoli, 0 voti contrari e 1 astensione) che sembra parlare chiaro.

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Giovani e agricoltura, pilastro della sicurezza alimentare

Nel progetto, infatti, si afferma che la sicurezza alimentare dell’Unione Europea e il futuro dell’agricoltura dipendono dal ricambio generazionale. Tuttavia gli eurodeputati riconoscono un vizio di partenza perché il ricambio generazionale si realizzi davvero: servono politiche che creino un reddito equo e dignitoso e una qualità della vita per gli agricoltori e per le loro famiglie.

In mancanza di queste condizioni i giovani non vedranno nell’agricoltura un lavoro soddisfacente, e quelli che vi sono già occupati volgeranno lo sguardo verso altri orizzonti professionali.

Quali sono gli ostacoli principali che separano giovani e agricoltura? Secondo gli eurodeputati sono prima di tutto di origine economica, a cominciare dal prezzo e dalla disponibilità della terra.

Poi ci sono la difficoltà di accesso al credito (i giovani agricoltori hanno da due o tre volte più probabilità di vedersi respingere la domanda di prestito) e alle misure di sostegno, i requisiti amministrativi e la farraginosità delle regole burocratiche: problemi che, in realtà, scoraggiano chiunque voglia avviare un’impresa in Italia.

I giovani dovrebbero usufruire di tassi di interesse più bassi e un sostegno per la prima rata del prestito, oltre a un servizio di consulenza che li metta in grado di comprendere i meccanismi finanziari.

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Il bello dell’innovazione

Ci sono aspetti decisamente positivi, e tutt’altro che trascurabili, che mettono in connessione giovani e agricoltura: la propensione all’innovazione, la capacità di cogliere le opportunità della transizione verde e digitale, l’impegno ad applicare le nuove tecnologie per adottare pratiche agricole sostenibili.

Non dimentichiamo però che le nuove tecnologie hanno bisogno di connessioni affidabili e di formazione nelle competenze digitali per effettuare pianificare le attività aziendali e realizzare pratiche innovative.

Gli eurodeputati propongono di adottare una legislazione per migliorare il funzionamento dei mercati nazionali dei terreni agricoli e affrontare il problema della concentrazione dei terreni. Si dovrebbe istituire un osservatorio sui terreni agricoli per monitorare le tendenze e i prezzi della vendita e dell’affitto dei terreni per garantire maggiore trasparenza delle transazioni fondiarie.

Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero promuovere l’accesso alla terra per i giovani agricoltori, ad esempio mediante diritti di prelazione, controlli dei prezzi di vendita e affitto o garanzie di utilizzo a lungo termine.

Fra le strategie proposte dagli eurodeputati per promuovere il ricambio generazionale ci sono anche il sostegno finanziario per i trasferimenti di terreni e la protezione delle pensioni. I

Infine, si dovrebbero adottare regole che facilitino la successione agricola e semplifichino i trasferimenti di aziende agricole da una generazione all’altra.