di Isabella Ceccarini
Perché celebrare la Giornata mondiale della sicurezza alimentare?
(Rinnovabili.it) – Il 7 giugno ricorre la Giornata mondiale della sicurezza alimentare (World Food Safety Day) proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per mantenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza alimentare. Lo slogan di quest’anno è “Cibo sicuro ora per un domani sano”.
Le malattie di origine alimentare sono spesso invisibili all’occhio umano, in quanto causate da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche che entrano nel corpo attraverso cibo o acqua contaminati. Pertanto migliorare la sicurezza alimentare e quindi l’accesso al cibo sano vuol dire migliorare la salute delle persone e la loro aspettativa di vita.
Le stime della FAO sulla sicurezza alimentare sono allarmanti: ogni anno si verificano 600 milioni di casi di malattie di origine alimentare che colpiscono soprattutto le persone più vulnerabili, in particolare donne e bambini, le popolazioni che si trovano al centro di conflitti, i migranti. Circa 420.000 persone in tutto il mondo muoiono ogni anno dopo aver ingerito cibo contaminato, ma sono soprattutto i bambini sotto i 5 anni di età i più colpiti: 125.000 decessi ogni anno, ovvero il 40% del totale.
La Giornata mondiale della sicurezza alimentare dell’ONU ha l’obiettivo di prevenire, individuare e gestire i rischi di origine alimentare, e rappresenta un’opportunità per richiamare tutti gli Stati membri a inserire la sicurezza alimentare nell’agenda pubblica.
World Food Safety Day: La sicurezza alimentare riguarda tutti
La campagna “Sicurezza alimentare, affare di tutti” è una chiamata alla consapevolezza e all’azione per tutti, a tutti i livelli. Sicurezza alimentare vuol dire cibo sicuro in ogni fase della catena alimentare, dal campo alla tavola. Il modo in cui il cibo viene prodotto, immagazzinato, manipolato e consumato influisce sulla sicurezza del nostro cibo. Conformità agli standard igienici, definizione di efficaci sistemi di controllo degli alimenti, accesso all’acqua potabile, applicazione di buone pratiche agricole, uso di sistemi di gestione della sicurezza alimentare da parte degli operatori del settore, responsabilizzare i consumatori a compiere scelte alimentari sane: garantire la sicurezza alimentare dipende da governi, organizzazioni internazionali, scienziati, imprese e cittadini. La sicurezza alimentare deve essere una responsabilità condivisa.
L’emergenza Covid-19, secondo la FAO, ha portato a una sensibilizzazione sulla sicurezza alimentare per tutto quello che riguarda igiene, resistenza antimicrobica, malattie zoonotiche, impatto dei cambiamenti climatici e frodi alimentari. Nello stesso tempo si è reso evidente il ruolo dell’innovazione tecnologica per arrivare a una maggiore sostenibilità delle coltivazioni, ma anche per evidenziare le vulnerabilità nei sistemi di produzione e controllo degli alimenti.
L’Italia conferma il suo primato green in Europa
L’Italia, dal punto di vista della sicurezza alimentare ha una posizione di grande prestigio. Negli ultimi dieci anni le vendite di pesticidi sono diminuite del 32%, come emerge dall’analisi Coldiretti sulla base dei dati Eurostat (l’Ufficio statistico dell’Unione Europea), mentre in altri Paesi europei (Spagna e Germania) il consumo di pesticidi aumenta. La Francia registra un calo di appena il 10%. Questi dati rappresentano una rassicurazione per i consumatori italiani, ulteriormente confermata dalle analisi effettuate dall’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) sui residui di pesticidi presenti su frutta, verdura, cereali, latte e vino.
Anche in ragione di questi dati che assegnano all’agricoltura italiana un primato green e di sicurezza alimentare è più che mai importante un’etichettatura trasparente sia per la provenienza che per la produzione e la trasformazione dei prodotti alimentari: una garanzia per i consumatori non solo italiani ma anche internazionali.