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Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari 2023, è tempo di agire

Image by fahed kiwan from Pixabay

di Isabella Ceccarini

Dobbiamo agire per trasformare i sistemi alimentari

Il 29 settembre si celebra la quarta Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari 2023.

L’economia globale sta attraversando conflitti, cambiamenti climatici, recessioni e rallentamenti: una serie di concause che contribuiscono ad alzare i prezzi delle materie prime alimentari mettendo molte persone in condizione di non potersi nutrire a sufficienza.

Ridurre perdite e sprechi è un dovere nei confronti di milioni di persone che soffrono la fame mentre ogni giorno si sprecano o si perdono tonnellate di cibi.

Secondo la FAO, a livello globale circa il 13% del cibo prodotto viene perso tra il raccolto e la vendita al dettaglio. Famiglie, servizio di ristorazione e vendita ne sprecano il 17%.

Nel 2022 circa 783 milioni di persone in tutto il mondo hanno sofferto la fame, nel 2021 più di 3,1 miliardi di persone non hanno potuto seguire una dieta sana.

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La Giornata di sensibilizzazione non è una bacchetta magica

Questa Giornata non è certo una bacchetta magica in grado di risolvere un problema che sembra irrisolvibile, ma almeno prova a sensibilizzare più persone possibile e a creare la consapevolezza che la morsa si può allentare con la collaborazione di tutti.

Il tema di quest’anno è molto ambizioso, perché vuole andare alla radice del problema: “Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari: agire per trasformare i sistemi alimentari”.

La Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari 2023 è un invito all’azione per tutti: governi locali e nazionali, associazioni, persone.

L’innovazione è determinante non solo per ridurre perdite e sprechi alimentari, ma anche per ricostruire sistemi agroalimentari resilienti e sostenibili.

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I mezzi a nostra disposizione contro lo spreco alimentare

Quali mezzi abbiamo a disposizione? Molti, ad esempio le app che consentono di rimettere a disposizione i cibi ancora buoni ma che non possono essere venduti; nuove tecniche di trasformazione, conservazione e distribuzione dei cibi; modalità di acquisto consapevoli; possibilità per i piccoli produttori di accedere ai mercati locali; programmi di educazione alimentare.

Ci sembra opportuno sottolineare che lo spreco alimentare non riguarda solo i paesi più ricchi: quello domestico pro capite è sostanzialmente simile in tutti i paesi, a prescindere dal reddito.

L’Obiettivo 12 (Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite chiede di dimezzare lo spreco alimentare globale pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumatori e di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e approvvigionamento. Al 2030 mancano sette anni, dobbiamo spingere sull’acceleratore se vogliamo apprezzare risultati significativi.

I sistemi agroalimentari mondiali sono insostenibili: degradano i terreni agricoli, emettono gas serra, causano la perdita di biodiversità, consumano acqua preziosa. Il cambiamento climatico fa il resto, rendendoli vulnerabili.

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Il cibo non è solo quello che abbiamo nel piatto

Ridurre perdite e sprechi alimentari può svolgere un ruolo chiave nella trasformazione dei sistemi alimentari: maggiore disponibilità di cibo vuol dire poter rallentare le produzioni, contribuire alla sicurezza alimentare e diminuire l’impatto sull’ambiente. Vuol dire proteggere gli ecosistemi e le risorse naturali da cui dipende la produzione di cibo.

Il cibo unisce, il cibo parla di noi, della nostra storia, della nostra vita, il cibo è condivisione, è cura amorevole. Il cibo non è solo quello che abbiamo nel piatto: è lavoro, fatica, ha un costo di produzione, raccolta, trasporto, emette gas serra. Non dobbiamo più permettere che finisca nella spazzatura, impariamo a rispettarlo. Per noi e per gli altri.

Il nostro augurio è che questa Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari 2023 arrivi alla mente dei decisori politici e al cuore di tutti: procedendo insieme riusciremo a invertire la rotta.

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