Le Nazioni Unite celebrano il ruolo cruciale che donne e ragazze svolgono nell'assicurare la sostenibilità delle famiglie e delle comunità rurali
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Nel 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì la Giornata internazionale delle donne rurali per il loro «ruolo chiave nel promuovere lo sviluppo rurale e agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sradicamento della povertà rurale», nel 2010 nacque UN Women per promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne. La Giornata internazionale delle donne rurali si celebra il 15 ottobre, il 16 sarà la Giornata mondiale dell’alimentazione e il 17 la Giornata mondiale per lo sradicamento della povertà: tre Giornate che per le Nazioni Unite rappresentano priorità strategiche e trasversali che trovano rispondenza nei 17 Goal dell’Agenda 2030.
Le donne rurali nei paesi in via di sviluppo sono circa il 43% della forza lavoro e producono la maggior parte del cibo in condizioni particolarmente dure. La maggior parte di esse subisce discriminazioni e violenze, non hanno diritto all’istruzione né all’assistenza sanitaria, non hanno voce in capitolo nelle scelte politiche che le riguardano, il loro indice di mortalità è altissimo.
Sostenere l’emancipazione delle donne rurali significa promuovere lo sviluppo delle società in cui vivono e favorire l’uguaglianza di genere. Valorizzare il ruolo della donna rurale nelle società agricole dei paesi in via di sviluppo e dare loro un ruolo sociale e politico servirebbe ad accelerare lo sviluppo; questo, in aggiunta a investimenti in infrastrutture e corsi di formazione, darebbe alle donne rurali la possibilità di essere motori di un cambiamento nel pieno rispetto dell’ambiente. Infatti sono proprio le donne, insieme ai bambini, le prime vittime degli effetti dei cambiamenti climatici, ma sono anche le più disposte a comprendere l’entità dei problemi e l’importanza di agire per risolverli. Con l’arrivo del Covid-19, inoltre, le donne rurali sono state sempre in trincea per affrontare emergenze e conseguenze di una pandemia che nelle aree più povere del mondo è stata più drammatica che altrove.
Anche in Italia le donne rurali hanno trovato un sostegno. La ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova ha chiesto di inserire nella legge di Bilancio il sostegno all’imprenditoria femminile con 15 milioni di euro per il 2021. Per la presidente di Confagricoltura Donna, Alessandra Oddi Baglioni, è altrettanto importante che il Presidente del Consiglio Conte «abbia assicurato di voler impegnare consistenti risorse del Recovery Fund anche per incentivare l’occupazione e l’imprenditoria femminile». In un anno così critico, si è reso evidente il ruolo strategico dell’agricoltura e delle donne rurali. In Italia un’azienda agricola su tre è guidata da donne, molte delle quali sono under 35, a significare quanto l’agricoltura sia importante per l’occupazione giovanile e femminile in particolare. Secondo Alessandra Oddi Baglioni «puntare sul lavoro delle donne e sull’imprenditoria femminile per la ripresa è un investimento sicuro, che avrà sui territori un effetto moltiplicatore».