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Giornata contro lo spreco alimentare, Waste Watcher premia le buone pratiche

Il Rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International è focalizzato su “Il caso Italia 2023”. Guerre, carestie e disastri climatici allontanano il raggiungimento dell’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030, ma tra gli ostacoli c’è anche lo spreco alimentare. Ma il Premio Vivere a spreco zero 2023 racconta alcune buone pratiche

(Rinnovabili.it) – Si celebra il 5 febbraio la decima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Quali sono i dati del 2022?

Il raggiungimento dell’Obiettivo 2 è ancora lontano

Il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sembra ancora lontano. Tra guerre, carestie e disastri climatici, l’Obiettivo 2 – Sconfiggere la fame sembra sempre più un’utopia.

Il mancato raggiungimento dell’Obiettivo 2 ci vede un po’ tutti colpevoli a causa dello spreco alimentare che, in tutto il mondo, raggiunge livelli intollerabili. Proprio le nostre case sono il posto dove si spreca di più.

La decima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare si celebra il 5 febbraio 2023, ma già da domani è in calendario una serie di eventi patrocinati dai Ministeri dell’Ambiente e degli Affari Esteri, dall’ANCI e da RAI per la sostenibilità.

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Il caso Italia 2023

I primi dati che saranno presentati nel Rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International è focalizzato proprio su “Il caso Italia 2023”: un’occasione di riflessione ad ampio raggio che va dallo spreco che avviene nelle case degli italiani all’analisi dei consumi al rapporto con in cibo dopo due anni di pandemia.

Il direttore scientifico di Waste Watcher Andrea Segrè, fondatore campagna Spreco Zero e ordinario nell’Università di Bologna, il direttore scientifico di IPSOS Enzo Risso e il coordinatore del Rapporto, Luca Falasconi dell’Università di Bologna-Distal (dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari) presenteranno i dati del Rapporto 2023.

In un quadro obiettivamente complesso per quanto riguarda la sicurezza e lo spreco alimentare si apre anche uno spiraglio di luce, rappresentato dalle buone pratiche che verranno premiate.

Il Premio Vivere a spreco zero 2023

Il Premio Vivere a spreco zero 2023 racconta le buone pratiche per raggiungere gli Obiettivi ONU. Perché dobbiamo dire forte e chiaro che il cibo per tutti ci sarebbe, anche nel rispetto della salute del Pianeta: il messaggio veicolato dal Premio Vivere a spreco zero 2023 è che dobbiamo produrre meglio, migliorare le filiere e la logistica e soprattutto non sprecare.

Ma vediamo chi sono i premiati del 2023.

Nella categoria Enti pubblici, il Comune di Genova conquista il primo premio con Recreate e Ricibo, la rete capillare e virtuosa di enti attivi sul territorio che risponde al problema dello spreco alimentare e delle povertà per ridurre in maniera sistemica lo spreco nella città.

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Il progetto innovativo iThanks cheriguarda il mondo aziendale vince nella categoria Economia circolare:IThanks è il primo assistente digitale che automatizza il controllo e la gestione dei prodotti in scadenza nei supermercati e nei negozi.

Come spesso avviene quando sono in gioco temi sociali, le Associazioni di cittadini sono in prima fila. In questa categoria il premio va alla Ronda della Carità e della Solidarietà di Firenze, che da trent’anni si occupa delle persone in grave stato di marginalità, e dal 2017 – in collaborazione con l’Università di Firenze – ha avviato il progetto Senza Spreco per il recupero del cibo non consumato dagli studenti delle mense universitarie.

Nella sezione Scuole, il Premio Vivere a spreco zero 2022 va all’Istituto Superiore comprensivo di I Grado “A. Astesano” di Villanova d’Asti, per l’intenso lavoro svolto nelle classi sull’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030 (Consumo e produzione responsabili).