Il terreno si può proteggere in modo naturale ricorrendo ai funghi micorrizici. Quindi né fertilizzanti, né pesticidi. Gli effetti sulle piante sono molto positivi: le rese sono aumentate anche fino al 40%. Un sistema da sviluppare nell’ottica di un’agricoltura sostenibile
La protezione naturale delle colture è possibile
(Rinnovabili.it) – Nel terreno agricolo possono trovarsi molti agenti patogeni che attaccano le piante e riducono i raccolti. Per proteggere le colture si ricorre a fertilizzanti e pesticidi, ma questo riduce la biodiversità e inquina l’ambiente. Per questo la ricerca è impegnata a individuare soluzioni alternative sostenibili. Un esperimento interessante in tal senso viene da un gruppo di ricerca svizzero che ha inoculato nel terreno dei funghi micorrizici. La micorriza è una simbiosi tra un fungo e l’apparato radicale di una pianta: i funghi hanno un effetto diretto sulle piante ma anche sul terreno circostante.
Gli effetti sulle piante sono benefici: migliore assorbimento di nutrienti e di acqua, maggiore resistenza agli stress da patogeni e parassiti animali, maggiore resistenza agli stress climatici (freddo, caldo, siccità, sostanze inquinanti). Il gruppo di ricerca proviene dalle Università di Zurigo e di Basilea, da Agroscope (il centro svizzero per la ricerca agronomica) e da FiBL (Istituto di ricerca per l’agricoltura biologica).
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L’esperimento funziona anche su larga scala
Gli esperimenti, svolti in Svizzera, hanno dimostrato che l’applicazione dei funghi micorrizici sul campo funziona anche su larga scala. I funghi sono stati mescolati al terreno prima di seminare 800 appezzamenti in 54 aziende agricole di mais. Il risultato è stato molto soddisfacente: le rese sono aumentate fino al 40%. Tuttavia in un terzo degli appezzamenti la resa non è aumentata o è addirittura diminuita. Alla ricerca della causa, gli scienziati hanno scoperto il sistema funziona se nel terreno ci sono già molti patogeni fungini. La spiegazione è che i funghi micorrizici formano uno scudo protettivo contro gli agenti patogeni nel terreno che indebolirebbero le piante.
Sviluppare un metodo per un’agricoltura sostenibile
Quindi la resa si mantiene normale nei campi in cui ci sarebbero state perdite senza funghi micorrizici. Invece nei campi che non sono contaminati da agenti patogeni i funghi micorrizici hanno avuto un effetto minore perché le piante sono comunque forti e l’uso di funghi micorrizici non porta ulteriori benefici.
La Fondazione Gebert Rüf promuove progetti di innovazione, ricerca e formazione che possono avere un impatto sulla società e sull’ambiente. La FGR finanzia questo progetto di ricerca con l’obiettivo arrivare a un’agricoltura più sostenibile. I risultati sono stati incoraggianti: in nove campi su dieci è stato possibile prevedere la resa prima del raccolto.
Il Global Land Outlook 2022 dell’ONU ha rilevato che il 40% del suolo mondiale è moderatamente o gravemente degradato e prevede che potrebbe salire al 90%. Con queste tecnologie si può sviluppare un metodo affidabile che può migliorare la sicurezza alimentare e migliorare la qualità dei terreni.