Freecao, il cioccolato fatto con le carrube
Freecao è l’ultimo dei nuovi alimenti “senza”, innovativi e sostenibili, almeno nelle intenzioni. Senza perché Freecao, come suggerisce il nome, è un cioccolato senza cacao.
Il marchio è ideato da quattro ragazzi – Massimo Sabatini, Giuseppe D’Alessandro, Riccardo Bottiroli e Massimo Brochetta – che vengono da esperienze lavorative diverse.
Freecao è un prodotto 100% italiano ideato dalla startup pugliese Foreverland che sta provando a lanciarlo in Italia. Il primo prodotto a uscire sul mercato sarà una scatola di praline, ma non mancheranno le classiche tavolette e perfino – dato che Natale è alle porte – un panettone farcito con le gocce di non-cioccolato.
Il non-cioccolato fatto con le carrube
L’ingrediente di Freecao è la carruba, ampiamente disponibile nel Sud Italia (siamo tra i primi produttori al mondo, secondo i quattro startupper). È naturalmente dolce, ricca di fibre e vitamine. Però ha un sapore di terra, così viene opportunamente lavorata per renderla simile al cioccolato quanto a consistenza, aspetto e sapore.
La carruba apparteneva all’alimentazione contadina. Poi è diventata un alimento per il bestiame; oggi dalla sua farina si ottiene un prodotto usato nell’industria alimentare come addensante, emulsionante, stabilizzante e gelificante naturale.
Vediamo gli ingredienti in etichetta: grassi vegetali, nocciole Piemonte IGP (18%), carruba biologica, zucchero, estratto di avena, farina di riso, emulsionante: lecitina di girasole, aroma naturale. Di cacao nessuna traccia.
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Sostenibilità in primo piano
Serve molta acqua? No, secondo i produttori Freecao riduce del -90% il consumo di acqua durante il processo produttivo (sostituisce il cacao con ingredienti a basso impatto resistenti alla siccità) e applica tecniche innovative per tirare fuori da questi ingredienti un vero cioccolato… finto.
Anche l’impronta di Freecao è super sostenibile: -80% di emissioni di CO2 rispetto al cacao, sempre per i motivi di cui sopra.
La sostenibilità di Freecao è anche sociale, perché non c’è sfruttamento di persone e risorse.
E come la mettiamo con la dieta? Tranquilli, questo non-cioccolato contiene il 50% in meno di zuccheri rispetto al cioccolato al latte.
Ma un difetto ce l’ha? È il prezzo: è più caro del cioccolato tradizionale, ma la produzione in scala lo farà diminuire (tra l’altro il prezzo del cacao nell’ultimo anno è aumentato del 60%).
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Freecao vince il premio come progetto innovativo al PNI
Com’è nato il progetto di Freecao? Da una spinta sostenibile e dalla considerazione che il cioccolato è il terzo alimento per emissioni di CO2, dopo carne e formaggio.
I quattro fondatori hanno già altri obiettivi in mente, tutti all’insegna della sostenibilità, come caffè e creme spalmabili (per intenderci, come quella al cioccolato che fa perdere la testa anche ai più morigerati).
In attesa di avere un riscontro dal palato dei consumatori, Freecao si è aggiudicata il premio (di 25mila euro) nella sezione Industrial nella XXIedizione del Premio Nazionale per l’Innovazione, la più importante business plan competition italiana promossa da PNICube – Associazione italiana delle Università, Incubatori accademici e Start Cup regionali.
Al Premio concorrono i migliori progetti di impresa innovativa selezionati dalle 16 competizioni regionali (StartCup) che coinvolgono 55 atenei, incubatori ed enti di ricerca in 17 regioni d’Italia.
I vincitori sono stati scelti tra le 71 startup finaliste da una giuria composta da esponenti del mondo imprenditoriale, della ricerca e del venture capital sulla base di criteri come valore del contenuto tecnologico o di conoscenza, realizzabilità tecnica e potenzialità di sviluppo, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato.