di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Il cibo si trasforma, e anche il Food&Science Festival di Mantova ha rimodellato i suoi appuntamenti – in presenza e online – secondo le regole imposte dalla pandemia per un grande evento incentrato quest’anno sul tema della Metamorfosi. L’edizione 2020 è una scommessa: un vero e proprio Festival della rinascita che ha inteso portare la scienza dell’alimentazione in mezzo al pubblico per far capire cosa c’è dietro quello che mangiamo, qual è l’impatto del cibo sulla vita del Pianeta, come dobbiamo cambiare le nostre abitudini per ridurne l’impatto.
Tante le prospettive da cui siamo esortati a rivedere il nostro rapporto con il cibo e con la Terra, in linea con il Goal 2 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Medicina, agricoltura, alimentazione, tecnologia e innovazione. Dal campo alla tavola, gli interventi si sono susseguiti in una visione olistica che parte dalla produzione e finisce nel piatto del consumatore consapevole: il Food&Science Festival ha inteso sottolineare lo stretto legame che intercorre tra cambiamenti climatici, riscaldamento globale e alimentazione. I diversi eventi hanno seguito alcuni filoni tematici: Clima, Suolo e territorio, Comunicazione e percezione pubblica, Spreco, Genetica, Alimentazione, La scienza in cucina, Cloni. In ogni sezione si sono susseguiti gli interventi di docenti, esperti, divulgatori scientifici, ricercatori e studiosi.
La manifestazione è stata promossa da Confagricoltura Mantova, ideata da FRAME-Divagazioni scientifiche e organizzata da Mantova Agricola. Quest’anno l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) – che si occupa di valutazione del rischio in materia di catena alimentare ed elabora pareri scientifici e consulenze alla base della legislazione e delle politiche dell’Unione Europea – ha dato un importante contributo al Festival organizzando una serie di incontri sui rischi in agricoltura e allevamento derivanti dal cambiamento climatico.
Positiva l’attenzione riservata da Food&Science Festival ai più giovani, che nei mesi scorsi non hanno potuto seguire i consueti percorsi scolastici: il Delivery Lab multimediale per ragazzi delle elementari e medie, il laboratorio Le molecole nel piatto per conoscere la nostra alimentazione, L’orto da asporto, un kit per realizzare un piccolo orto in un contenitore biodegradabile. I più grandi hanno potuto seguire il webinar Basi di gamification: giochi e pratiche ludiche a favore dell’apprendimento.
Molto suggestiva la mostra Valelapena. Storie di riscatto dal carcere di Alba, che ha raccontato attraverso le immagini un bel progetto di agricoltura sociale. L’obiettivo del progetto è la riabilitazione sociale e professionale dei detenuti attraverso l’agricoltura: imparare un lavoro, acquisire le necessarie competenze e fare esperienza sul campo – è proprio il caso di dirlo – facilita il recupero dei detenuti e soprattutto dà loro un’opportunità di occupazione nelle aziende del territorio.
Al Food&Science Festival non è mancato un premio: il Gruppo Tea ha promosso il Premio Futuro Sostenibile per valorizzare progetti di sostenibilità ambientale e di economia circolare sviluppati da comuni, imprese e studenti delle scuole secondarie della provincia di Mantova.
Presenti, ovviamente, le degustazioni: dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal vino (Acini di scienza ha spiegato il processo di trasformazione del vino, dal filare al bicchiere) al cioccolato.