di Isabella Ceccarini
Ricerca, didattica, terza missione. Possiamo sintetizzare in tre parole il Manifesto del Food Project, un nuovo spazio web dell’Università di Parma che raccoglie tutte le realtà del food che trovano nell’Ateneo, nella città e nel territorio una sede privilegiata e ricca di tradizione. Se l’Università di Parma si consolida con il Food Project come punto di riferimento per quello che riguarda l’alimentazione e la nutrizione, al food è riconosciuta una funzione strategica per lo sviluppo del territorio. Parma si trova infatti al centro della Food Valley – area che basa la propria economia sul comparto agroalimentare – ed ospita la sede dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare.
Il Food Project coinvolge tutti i docenti impegnati nello studio degli alimenti – biologi, microbiologi, chimici, nutrizionisti, medici, tecnologi, ingegneri, agronomi, veterinari, economisti, giuristi, umanisti – per allargare lo sguardo a tutto tondo su tutti i temi dell’agrifood.
Le macro-aree di intervento del Food Project sono tre, come si è detto in apertura. Per quanto riguarda la ricerca, l’obiettivo è potenziare le eccellenze esistenti sostenendo le infrastrutture per la ricerca focalizzandole su progetti strategici e incrementando le interazioni con partner industriali ed enti di ricerca nazionali e internazionali. Nel campo della didattica, si segnala l’apertura della Scuola di Studi Avanzati sugli Alimenti e la Nutrizione. In collaborazione con EFSA, l’Università di Parma vuole porsi come punto di riferimento internazionale nel settore dell’alimentazione. La terza missione dell’ateneo parmense si concretizza nell’organizzazione del World Food Forum, uno degli eventi più rilevanti del settore che coinvolge la comunità scientifica mondiale. Non meno importante è l’azione di divulgazione delle proprie ricerche e competenze per dare al pubblico nozioni concrete di educazione alimentare.
La domanda crescente di alimentazione da parte di una popolazione che continua ad aumentare pone numerose sfide: il cambiamento climatico, la scarsità di acqua potabile, la domanda di terra coltivabile, lo spreco alimentare, le patologie correlate alla malnutrizione, la sicurezza degli alimenti, l’uso delle nuove tecnologie, la sostenibilità in agricoltura e negli allevamenti, l’informazione dei consumatori. Sfide impegnative che hanno portata locale e globale e che vanno affrontate con approcci diversi rispetto al passato.
Se da un lato l’accesso al cibo è un diritto, dall’altro la sua produzione ha dimostrato di avere un impatto ambientale non più sostenibile. Non possiamo permetterci di rimanere ancorati al passato: l’innovazione nell’agroalimentare e la protezione della salute hanno il difficile compito di mettere d’accordo la sostenibilità ambientale con quella sociale ed economica, o il rischio che il cibo sano e sostenibile sia un privilegio di pochi sarà più che reale. L’obiettivo di Food Project dell’Università di Parma è quindi contribuire, attraverso l’approfondimento scientifico, la condivisione delle conoscenze e l’innovazione tecnologica a individuare soluzioni realmente sostenibili.