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Filtra la proposta di deregolamentazione dei nuovi OGM

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Il documento era atteso per il 5 luglio, ma la bozza è filtrata grazie alla società civile impegnata nella battaglia contro i nuovi OGM

(Rinnovabili.it) – Niente più etichettatura, un iter autorizzativo più rapido e su due livelli per i nuovi OGM, che potranno così arrivare non tracciati sulle tavole degli europei. Sono le principali novità della bozza di proposta avanzata dalla Direzione Generale Salute (DG SANTE) della Commissione Europea. Il testo era atteso per il 5 luglio prossimo, ma è filtrato anzitempo al pubblico. Rinnovabili.it ha avuto l’occasione di vederlo in anteprima e di restituirne i contenuti.

Due categorie di nuovi OGM?

La DG SANTE propone di creare due categorie di piante e tratti ottenuti da New Genomic Techniques (NGT). Tra le piante NGT di “categoria 1” l’idea è includere quelle che “potrebbero anche essere presenti in natura o prodotte tramite riproduzione convenzionale”. Per rispettare il criterio di equivalenza, sarà sufficiente rimanere sotto le 20 modifiche di massimo 20 nucleotidi nello sviluppo della varietà NGT. Queste piante saranno trattate come qualunque altra varietà convenzionale: per metterle sul mercato basterà una notifica alle autorità competenti. Nessuna etichettatura, valutazione del rischio o tracciabilità sarà richiesta, eccetto per quelle resistenti agli erbicidi. Unica differenza rispetto alle piante convenzionali è l’istituzione di un registro pubblico delle varietà NGT.

Tra le piante NGT di “categoria 2”, verranno incluse quelle in cui sono state inserite sequenze di DNA più lunghe di 20 nucleotidi. Tuttavia, anch’esse godranno di una procedura autorizzativa più snella degli OGM transgenici, conservando l’obbligo di etichettatura ma senza obblighi di monitoraggio o dichiarazione dei metodi per rilevare le modifiche. Sarà anche possibile accostare a questi prodotti un’etichetta promozionale per spiegare l’obiettivo delle modifiche effettuate.

Timori per il biologico e l’agroecologia

Il mondo del biologico è in subbuglio di fronte a questa proposta, che rischia di costringere le organizzazioni a rivedere il disciplinare. Se infatti i semi di entrambe le categorie di NGT saranno etichettati per consentire agli agricoltori bio di evitarli, non c’è nulla nella bozza della DG SANTE per ovviare al problema della coesistenza fra questi modelli agricoli. Pertanto, i biologici e gli agricoltori OGM free temono la biocontaminazione causata dalla migrazione di pollini NGT brevettati nei loro campi. Un fatto che da solo può annullare l’efficacia della certificazione bio.

Rinominate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita, le NGT vengono promosse dalle imprese sementiere, dalle principali organizzazioni agricole e da una parte del mondo della ricerca come soluzione per l’agricoltura sostenibile. Secondo organizzazioni contadine, agricoltori biologici e ambientalisti, sono invece equiparabili agli OGM e andrebbero regolamentate allo stesso modo.

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