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Filippo La Mantia: «Per me la cucina è solidarietà»

Filippo La Mantia
Credits: Filippo La Mantia

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Il Comune di Milano premia con l’Ambrogino d’Oro il cuoco (come ama essere chiamato, non chef) palermitano Filippo La Mantia. Il prestigioso riconoscimento viene assegnato ai cittadini che si sono distinti con azioni concrete per il bene della città.

Un premio dal sapore particolare, perché riferito al periodo più buio della pandemia, nel 2020. Grande cucina e grande cuore, come spesso accade, vanno di pari passo perché cucinare è un atto d’amore e di cura verso gli altri. Filippo La Mantia in quei giorni drammatici ha fatto sentire la sua presenza premurosa al personale sanitario dell’Ospedale Niguarda a cui ha fornito 600 pasti al giorno per più di due mesi: voleva aiutare e ha fatto quello che sa fare meglio, cucinare.

Al personale sanitario che lavorava a testa bassa fino allo sfinimento, i pasti cucinati da Filippo La Mantia hanno dato conforto. I piatti della cucina siciliana, i sapori di casa: cous cous, pasta alla Norma e timballo di anelletti, polpette e involtini, cassate e cannoli.

Un “veterano” della solidarietà

Come ha accolto la notizia? «Sapevo di essere candidato, ma non me lo aspettavo, sono al settimo cielo per la motivazione. Non ho vinto una gara, ho ricevuto un riconoscimento al mio lavoro di solidarietà legata al cibo: da circa trent’anni mi occupo di carcerati, ospedali e poveri. Per me la cucina è solidarietà, aiuto reciproco, umanità».

Infatti Filippo La Mantia è un “veterano” della solidarietà. Grande amico di Gino Strada (il fondatore di Emergency a cui ha dedicato l’Ambrogino d’Oro), ha organizzato più volte eventi benefici per Emergency, Airc, Fondazione Francesca Rava, Fondazione Veronesi. Come ambasciatore del World Food Programme ha conosciuto da vicino il valore del cibo soprattutto dalla parte di chi non ce l’ha.

Nel 2018 il binomio cucina e solidarietà aveva premiato con l’Ambrogino d’Oro anche Massimo Bottura (fondatore dell’associazione non profit Food for Soul e dei Refettori, simboli della lotta alla povertà e allo spreco alimentare che in tutto il mondo accolgono i bisognosi con pasti e calore umano).

Lavoro di squadra, visione e impegno sociale

Da soli non si va da nessuna parte, insieme tutto diventa possibile. Filippo La Mantia lo sottolinea con convinzione quando ricorda che l’Ambrogino d’Oro è stato materialmente assegnato a lui, ma senza il lavoro di squadra che ha coinvolto tutti suoi ragazzi di cucina non ce l’avrebbe fatta: un gruppo accomunato dalla stessa visione e dallo stesso impegno sociale.

Da Roma, dove viveva e lavorava, Filippo La Mantia è arrivato a Milano nel 2014 e qui ha aperto un ristorante di successo. La situazione creata dal Covid lo ha costretto a chiudere e iniziare un’esperienza di co-cooking con lo chef Giancarlo Morelli. Ma per i suoi clienti affezionati c’è una buona notizia in vista: entro il 2022 il “cuoco” dovrebbe riprendere a cucinare in un nuovo ristorante tutto suo.

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