Così Fileni evita lo smaltimento di 1,5 milioni di vassoi in plastica ogni anno
(Rinnovabili.it) – L’Italia è all’avanguardia nella sicurezza alimentare, con controlli strettissimi in tutte le fasi della produzione. La sicurezza alimentare, negli allevamenti zootecnici, passa anche attraverso l’alimentazione degli animali. L’azienda marchigiana Fileni, fondata nel 1967, è il primo produttore italiano di carni avicole da agricoltura biologica, ovvero i polli sono allevati con mangimi italiani OGM free. Il disciplinare del biologico è molto severo e prevede controlli in tutte le fasi della filiera. Nonostante le tendenze vegetariane e vegane, il pollo continua a essere una delle carni preferite nelle famiglie italiane. Il pollo e le carni bianche sono apprezzati in quanto costituiscono un’ottima fonte di proteine, magre, nutrienti, veloci da cucinare e molto versatili: si prestano ai piatti della tradizione come alle ricette etniche.
Se il produttore è rispettoso dell’ambiente è ancora meglio. Fileni quest’anno ha lanciato sul mercato una confezione per alimenti totalmente compostabile: contenitore, film protettivo ed etichetta si possono conferire nell’umido. Il nuovo packaging contiene sei prodotti di punta dell’azienda, carni bianche di filiera allevate senza l’uso di antibiotici. La bioplastica compostabile delle confezioni è realizzata da Novamont, l’azienda che ha inventato il Mater-Bi (il materiale dei sacchetti per la frutta e verdura del supermercato). A questo progetto di sostenibilità agroalimentare, marchigiano dal campo alla tavola, ha partecipato anche l’Università di Camerino.
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I consumatori, sempre più esigenti e consapevoli, sono diventati attenti anche al packaging e dimostrano di preferire il pollo in confezioni riciclabili al 100%. Fileni ha stimato che riciclare la vaschetta della carne evita lo smaltimento di 1,5 milioni di vassoi in plastica in un anno.
Cosa comporta questa scelta in termini di costi? Secondo Fileni il consumatore si riconosce nei loro valori, e l’azienda si impegna a non penalizzarlo con aumenti di prezzo.
Già negli anni Novanta Fileni aveva iniziato a credere nel biologico; oggi continua sulla stessa strada in modo sempre più stringente. Se i camion per le consegne oggi sono alimentati a biometano, il passo successivo a cui si sta lavorando è l’ulteriore accorciamento della filiera. Il primo frutto di questa politica è il “Pollo delle Marche”, nato, allevato, macellato e lavorato nella Regione che attualmente viene distribuito solo nelle macellerie.
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