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Farming Future, l’agrifood tech italiano decolla

Farming Future è il polo nazionale di trasferimento tecnologico dell’agrifood tech che riunisce finanziatori, acceleratori, atenei e imprese dell’agroalimentare. Obiettivo: investire su startup selezionate per far decollare le innovazioni degli scienziati italiani nel mercato globale

farming future
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La dimensione imprenditoriale della ricerca scientifica

(Rinnovabili.it) – Farming Future è il polo nazionale di trasferimento tecnologico dell’agrifood tech, ovvero la tecnologia che innova e migliora la produzione agroalimentare dandole infinite possibilità di sviluppo.

Farming Future è realizzato con il supporto di CDP Venture Capital (che finanzia le startup innovative in sinergia con agenzie e istituzioni nazionali e attiva collaborazioni a livello internazionale) e ToSeed Partners (un gruppo che si occupa di sostenere gli imprenditori innovativi nel campo agritech). Accanto a questi due partner si affianca un gruppo di atenei italiani (Federico II di Napoli, Tuscia, Siena, Padova, Aldo Moro di Bari, Bologna, Torino e Università degli Studi di Milano) a cui si uniranno anche alcune aziende dell’agroalimentare.

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Farming Future, dalla formazione alla commercializzazione

Con Farming Future università e centri di ricerca si sono riuniti per trasformare le innovazioni degli scienziati italiani in leader del mercato globale nel settore agritech. Questa “cordata” non si limita soltanto mettere a disposizione dei capitali (il budget complessivo ammonta a 20 milioni di euro), ma sostiene i ricercatori nel dare una dimensione imprenditoriale ai risultati della ricerca scientifica attraverso programmi di incubazione tecnica curato da ToSeed Partners.

Nei prossimi tre anni, il polo investirà in più di 20 tecnologie in fase di prototipazione e in oltre 18 startup in fase di avvio. Le startup selezionate potranno accedere a un programma di business creation sviluppato con partner internazionali. La struttura seleziona i migliori progetti e li accompagna – insieme a ToSeed Partners – in un percorso di incubazione tecnica e business creation per arrivare alla creazione dell’azienda compiendo un percorso di potenziamento imprenditoriale e di validazione di mercato.

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Università, ricerca e imprese puntano sull’innovazione nell’agroalimentare

Il percorso prevede una formazione ad hoc con coaching personalizzati volti a migliorare il business plan, la strategia di approccio al mercato, la gestione della proprietà intellettuale, del team e delle fasi di test e validazione. Alla fine del percorso, Farming Future segue la commercializzazione del prodotto o del servizio a livello nazionale e internazionale, con il contributo ulteriore del network di fondi di Venture Capital specializzati per sostenere la crescita delle migliori startup.

Gli investimenti si concentrano sia nell’ambito nella produzione (biotecnologie verdi, bioenergia e biomateriali, robotica, nuovi metodi di agricoltura) che nella distribuzione (sicurezza alimentare e tracciabilità, catena di approvvigionamento e logistica, tecnologie di lavorazione e confezionamento, veicoli a guida autonoma per consegne alimentari). L’agroalimentare ha un peso rilevante nell’economia nazionale (circa il 12% del Pil), ma è molto quotato anche sul piano scientifico: l’Italia è il quarto paese al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche relative all’agricoltura e alle scienze biologiche.

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