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Farmfluencers, gli agricoltori sostenibili che spopolano sui social

Una graphic designer e un videomaker hanno creato Farmfluencers, una community di agricoltori che fanno agricoltura rigenerativa, solidale, piccola agricoltura del territorio, piccoli allevamenti nel rispetto del benessere animale. Tutti convinti che sia necessario un cambiamento, che l’alleanza tra produttori e consumatori trasformerà in realtà

Foto di -Rita und mit da Pixabay

di Isabella Ceccarini

Storie di una community di agricoltori che amano l’ambiente e l’innovazione

Farmfluencers of South Tyrol rappresenta la felice combinazione di agricoltura, innovazione, creatività e rispetto dell’ambiente.

Dietro a un’idea e a un progetto c’è sempre un lavoro di squadra, c’è il lavoro di persone motivate e il sostegno finanziario di chi crede nel progetto.

Tutto è cominciato dall’idea di Meike Hollnaicher, una giovane graphic designer tedesca che si stabilisce a Bolzano e crede nel valore delle piccole aziende agricole per creare un futuro più sostenibile.

Il videomaker Thomas Schäfer ama raccontare le storie di persone che con la loro vita sono parte attiva della trasformazione eco-sociale del loro territorio.

Insieme a Thomas, Meike comincia a condividere sui social le storie rivoluzionarie della community di agricoltori dell’Alto Adige appassionati di ambiente e di innovazione che ha creato. Le storie che raccontano sono talmente dirompenti che diventano una fonte di ispirazione per altri agricoltori innovatori.

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Storie di Farmfluencers

I Farmfluencers non si limitano alla narrazione, ma realizzano agricoltura rigenerativa, agricoltura solidale, piccola agricoltura del territorio, vivono la sostenibilità con convinzione: questa è la nota caratteristica che li rende interessanti e dà loro una forza motivazionale inaspettata e trascinante.

Contrariamente a quello che ci si aspetterebbe, i Farmfluencer non sono solo giovani, c’è davvero posto per tutti quelli che hanno in comune l’amore per la terra e per il Pianeta.

Amalia Wallnöfer vive in Val Venosta e alle distese di meleti preferisce la diversità delle erbe. Si è specializzata nella coltivazione della canapa, una pianta versatile con cui si possono preparare prodotti alimentari (pasta, biscotti, pesto), tessili o materiali da costruzione.

Sandra, Christoph e Simon hanno creato una piccola oasi fiorita con il loro orto di permacultura. Nel negozio della loro fattoria vendono frutta e verdure appena raccolte.

Matthäus Kircher è co-fondatore della startup Solos che coltiva lattuga accanto a un piccolo allevamento ittico: insieme formano un circuito chiuso di nutrienti e acqua in un sistema acquaponico, il primo del genere in Alto Adige.

Non c’è consumo di suolo e si produce cibo localmente, anche nelle aree urbane. Per Matthäus la crisi climatica è qualcosa di reale, contro la quale dobbiamo agire per realizzare un cambiamento ecologico concreto.

Agricoltura sociale

Dopo molti anni trascorsi in giro per il mondo, Myrtha Zierock è tornata nell’azienda agricola di famiglia, Foradori, che produce vino biodinamico. Si è ritagliata uno spazio all’interno dell’azienda vinicola e produce ortaggi, in particolare quelli invernali.

L’agricoltura sociale è ancora un territorio inesplorato in Alto Adige. Per questo Miriam Zenorini è una pioniera. Miriam lavora in un’azienda agricola certificata biologica (anche se non si fanno nemmeno i trattamenti permessi dal biologico) multifunzionale a Bressanone che realizza progetti di integrazione per persone con bisogni speciali (problemi psichici, di dipendenza, ex-detenuti, donne uscite da situazioni di violenza, etc.) che qui apprendono le competenze per inserirsi nel mondo del lavoro.

Secondo Lisa Maria Kager e Jacob Haller potremmo fermare il cambiamento climatico se in tutto il mondo si applicassero i principi dell’agricoltura rigenerativa, che applicano con grande rigore nella loro azienda agricola.

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Ortaggi coltivati con l’anima per chef stellati

Franz Laimer è uno dei pionieri dell’agricoltura solidale in Alto Adige. Si appella agli agricoltori, affinché osino di più, e ai consumatori affinché diventino responsabili e li sostengano: l’agricoltura biologica e solidale avrà successo solo con l’alleanza tra produttori e consumatori.

Valentin Innerhofer nel suo maso biologico Oberhaus coltiva gli ortaggi con l’anima, in totale sintonia con la natura. Non a caso è il fornitore dello chef stellato Norbert Niederkofler (premiato anche con la stella verde per la sostenibilità nel 20202).

Tante storie, tutte interessanti, tutte coinvolgenti e ce ne sono molte altre da scoprire. Volete saperne di più e conoscerli più da vicino? I Farmfluencers vi aspettano!