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L’agribusiness torna all’assalto della Farm to Fork

Il sindacato europeo che tutela gli interessi dei (grandi) produttori agricoli lamenta la mancanza di valutazioni preliminari sull’impatto delle nuove politiche sul settore

Farm to Fork: Copa-Cogeca all’assalto della Commissione
Foto di BelaMarie da Pixabay

Pesonen: sulla Farm to Fork “ci mandano al macello”

(Rinnovabili.it) – La Commissione ci sta mandando al macello. Non si può dare l’ok a un capitolo così importante del Green Deal come la Farm to Fork senza aver prima controllato esattamente l’impatto di queste nuove politiche. Così il sindacato europeo dei produttori agricoli, che sbatte i pugni sul tavolo in protesta contro il modo con cui l’esecutivo europeo sta gestendo le nuove regole per la torsione verde del comparto agrifood.

“Senza mostrarci quali sarebbero le conseguenze di queste nuove iniziative sul settore agricolo, siamo semplicemente in attesa come animali che stanno per essere macellati”, tuona Pekka Pesonen, segretario generale di Copa-Cogeca. Durante una conferenza organizzata dal portale d’informazione Euractiv, si scaglia contro la Commissione e chiede che vengano svolte valutazioni d’impatto preliminari su tutti gli aspetti toccati dalle nuove politiche UE in materia di agricoltura che rientrano nella strategia Farm to Fork.

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Copa-Cogeca irrompe così in una delle fasi più delicate dei negoziati sulla riforma della Pac, la politica agricola comune, adesso in discussione con il trilogo Commissione-Consiglio-Parlamento. Nella Pac infatti devono essere incorporati gli obiettivi sul clima, che poi a cascata informeranno le altre politiche del settore.

Il sindacato, che nel difendere gli interessi dell’agribusiness prova spesso ad abbassare l’asticella dell’ambizione climatica con l’argomento che è necessario tutelare i produttori da cambiamenti troppo drastici e improvvisi, ha sempre fatto degli studi di impatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Il ricorso a questo strumento permette di rallentare l’iter, lasciando il tempo ai lobbisti di trovare il grimaldello giusto per far passare le modifiche di policy desiderate.

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Pesonen ritiene che mentre il sindacato “non è necessariamente in disaccordo con gli obiettivi”, la Commissione “non è all’altezza” nel fornire una panoramica completa degli impatti a breve e lungo termine del piano sul settore agricolo.

Copa-Cogeca di recente si è schierato anche contro l’inclusione della condizionalità sociale nella riforma della Pac, cioè l’introduzione di penalità da comminare alle aziende agricole che non rispettano il diritto del lavoro. Un modo per contrastare sfruttamento e caporalato, oltre che per iniziare a intaccare alcune delle distorsioni più importanti di un agribusiness largamente in mano alle grandi aziende. La motivazione addotta dal sindacato è che questi temi che riguardano il lavoro sono già normati a livello nazionale.