![codice QR 3D](https://cdn.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2022/10/Depositphotos_440470734_S.jpg)
(Rinnovabili.it) – Mentre in Italia e in Europa il contenuto delle etichette fronte pacco è tuttora in discussione e non si è ancora arrivati a una soluzione condivisa, nel mondo è in corso una serie di esperimenti per sviluppare etichette commestibili.
Tali etichette devono contenere le informazioni relative alla provenienza del cibo e agli ingredienti che contiene, oltre alle informazioni nutrizionali. Il Giappone è già avanti in questo tipo di ricerca e sta esplorando nuove frontiere.
Stampa in 3D per codici QR commestibili
Infatti i ricercatori dell’Università di Osaka hanno sviluppato un nuovo metodo di stampa in 3D per incorporare codici QR commestibili all’interno degli alimenti, che hanno chiamato “interiqr”.
La prima sperimentazione è stata svolta sui biscotti. L’etichetta commestibile è incorporata all’interno dei biscotti ed è leggibile senza bisogno di romperli.
L’etichetta “interiqr” – che riporta i dati normalmente contenuti nelle etichette dei prodotti alimentari – non cambia l’aspetto esteriore del biscotto né il suo sapore.
Molti prodotti alimentari già riportano dei tag. Ad esempio, i più semplici sono gli adesivi attaccati alla frutta. I più tecnologici sono i tag di identificazione a radiofrequenza che utilizzano campi elettromagnetici per l’identificazione automatica e la tracciabilità dei prodotti.
Tra i temi sul tavolo quando si parla di sostenibilità ambientale dei prodotti alimentari c’è la questione degli imballaggi, che devono essere ridotti al minimo per avere il minore impatto ambientale possibile.
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Etichette non inquinanti
Altrettanto importanti sono le nuove etichette: devono essere facilmente leggibili, non devono essere inquinanti ma soprattutto non devono essere tossiche e non devono alterare il sapore degli alimenti.
Sembra proprio che i ricercatori giapponesi – che hanno cercato di affrontare l’insieme dei problemi – siano arrivati a buon punto grazie all’impiego della stampante 3D.
L’autore principale dello studio, Yamato Miyatake, ha spiegato che «l’interno di oggetti commestibili come i biscotti potrebbe essere stampato per contenere motivi di spazi vuoti in modo che, quando si accende una luce dietro al biscotto, il codice QR diventa visibile e può essere letto utilizzando un cellulare». Un sistema utile per produttori, rivenditori e consumatori in ogni momento.
Quindi è lo stesso biscotto a contenere al suo interno l’etichetta con il codice QR. In questo modo il gusto è invariato, come pure l’aspetto esteriore del biscotto.
La stampa in 3D è un esempio di come può avvenire la trasformazione digitale degli alimenti: l’obiettivo è migliorarne la tracciabilità e la sicurezza.