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Etichette, codici QR in 3D incorporati negli alimenti

I ricercatori giapponesi dell’Università di Osaka stanno esplorando le nuove frontiere delle etichette alimentari. Sono riusciti a sviluppare un nuovo metodo di stampa in 3D per incorporare codici QR commestibili all’interno degli alimenti

codice QR 3D
via depositphotos.com

(Rinnovabili.it) – Mentre in Italia e in Europa il contenuto delle etichette fronte pacco è tuttora in discussione e non si è ancora arrivati a una soluzione condivisa, nel mondo è in corso una serie di esperimenti per sviluppare etichette commestibili.

Tali etichette devono contenere le informazioni relative alla provenienza del cibo e agli ingredienti che contiene, oltre alle informazioni nutrizionali. Il Giappone è già avanti in questo tipo di ricerca e sta esplorando nuove frontiere.

Stampa in 3D per codici QR commestibili

Infatti i ricercatori dell’Università di Osaka hanno sviluppato un nuovo metodo di stampa in 3D per incorporare codici QR commestibili all’interno degli alimenti, che hanno chiamato “interiqr”.

La prima sperimentazione è stata svolta sui biscotti. L’etichetta commestibile è incorporata all’interno dei biscotti ed è leggibile senza bisogno di romperli.

L’etichetta “interiqr” – che riporta i dati normalmente contenuti nelle etichette dei prodotti alimentari – non cambia l’aspetto esteriore del biscotto né il suo sapore.

Molti prodotti alimentari già riportano dei tag. Ad esempio, i più semplici sono gli adesivi attaccati alla frutta. I più tecnologici sono i tag di identificazione a radiofrequenza che utilizzano campi elettromagnetici per l’identificazione automatica e la tracciabilità dei prodotti.

Tra i temi sul tavolo quando si parla di sostenibilità ambientale dei prodotti alimentari c’è la questione degli imballaggi, che devono essere ridotti al minimo per avere il minore impatto ambientale possibile.

Credits: Miyatake et al., ACM UIST 2022 (CC BY-ND, 2022 )

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Etichette non inquinanti

Altrettanto importanti sono le nuove etichette: devono essere facilmente leggibili, non devono essere inquinanti ma soprattutto non devono essere tossiche e non devono alterare il sapore degli alimenti.

Sembra proprio che i ricercatori giapponesi – che hanno cercato di affrontare l’insieme dei problemi – siano arrivati a buon punto grazie all’impiego della stampante 3D.

L’autore principale dello studio, Yamato Miyatake, ha spiegato che «l’interno di oggetti commestibili come i biscotti potrebbe essere stampato per contenere motivi di spazi vuoti in modo che, quando si accende una luce dietro al biscotto, il codice QR diventa visibile e può essere letto utilizzando un cellulare». Un sistema utile per produttori, rivenditori e consumatori in ogni momento.

Quindi è lo stesso biscotto a contenere al suo interno l’etichetta con il codice QR. In questo modo il gusto è invariato, come pure l’aspetto esteriore del biscotto.

La stampa in 3D è un esempio di come può avvenire la trasformazione digitale degli alimenti: l’obiettivo è migliorarne la tracciabilità e la sicurezza.