I ricercatori dell’ENEA hanno messo a punto un sistema di laser fotoacustico contro le sofisticazioni alimentari. Attualmente stanno lavorando a un secondo prototipo da utilizzare direttamente nei punti vendita, dagli scaffali dei negozi ai banchi del mercato. Una scoperta importante per i consumatori
(Rinnovabili.it) – Grandi novità nella lotta alle sofisticazioni alimentari. ENEA ha realizzato SafeFood, il primo sistema laser fotoacustico contro le sofisticazioni alimentari a disposizione di industrie alimentari e grandi catene di distribuzione. Safe Food è in grado di rintracciare, in tempo reale, contaminanti su campioni non trattati con il prelievo di piccole quantità di prodotto.
Come spiega Luca Fiorani, ricercatore del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia del Centro Ricerche ENEA di Frascati, «il sistema laser è stato progettato per essere installato lungo le linee di produzione. È facilmente trasportabile e si caratterizza per la rapidità di esecuzione della misura che viene svolta in pochi minuti».
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La tecnica laser fotoacustica, inoltre, garantisce precisione e affidabilità nella rilevazione di alcune importanti frodi alimentari, come quelle che riguardano pesce, riso, succhi di frutta, olio, latte e spezie, in particolare origano e zafferano.
Una novità importante anche per i consumatori. Infatti, come chiarisce Fiorani, i ricercatori ENEA stanno lavorando a un secondo prototipo da utilizzare direttamente nei punti vendita, dagli scaffali dei negozi ai banchi del mercato. Poiché non richiede il pretrattamento del campione con reagenti chimici, può essere facilmente utilizzato da personale non specializzato, dopo una breve formazione sul suo utilizzo.
Come scoprire lo zafferano adulterato
Il prototipo è stato messo alla prova per la rilevazione rapida di zafferano adulterato. Lo zafferano autentico, ottenuto da un fiore con tre stimmi che vengono raccolti ed essiccati, è piuttosto costoso; il rischio che venga tagliato con un colorante, la tartrazina, o con spezie gialle come la curcuma non è infrequente.
Partendo dallo zafferano puro, sono stati preparati vari campioni contaminati, per arrivare a concentrazioni di tartrazina e curcuma del 2%, in modo da testare la capacità del sistema di rivelarne quantità particolarmente basse. I risultati dello studio sono stati pubblicati in un articolo sulla rivista internazionale Sensors.
Alla base di SafeFood c’è la spettroscopia laser fotoacustica, una tecnica già usata in diagnostica medica, rivelazione di esplosivi e monitoraggio dell’inquinamento, che dopo i lavori pionieristici con i laser a CO2, oggi si avvale delle prestazioni e delle dimensioni ridotte dei laser a cascata quantica.
Il sistema utilizza luce e suono per funzionare: gran parte della luce prodotta dal fascio laser è modulata a una frequenza acustica e inviata nella cella fotoacustica, dove interagisce con il campione generando un’onda sonora che viene captata da un microfono, il cui segnale viene successivamente amplificato.
«L’onda sonora è tanto più forte quanto maggiore è l’assorbimento del campione: in questo modo si misura lo spettro di assorbimento infrarosso del campione, con il vantaggio, rispetto ad altre tecniche spettroscopiche, di poterlo irraggiare con una sorgente molto più potente. Gli spettri di un alimento e, quindi, di un contaminante non sono sempre chiaramente distinguibili. Fortunatamente, è possibile applicare agli spettri tecniche sofisticate, come l’analisi delle componenti principali, che consentono di discriminare differenti composti», spiega Fiorani.
Dal laboratorio all’industria
Il passaggio dal laboratorio all’industria è già una realtà. È stato firmato un accordo con un’azienda di apicoltura per il controllo della filiera del miele: infatti il laser fotoacustico può rilevare la presenza di pesticidi tanto nel polline quanto nelle api.
Il contratto stipulato con l’azienda Chelab della multinazionale Mérieux NutriSciences Corporation, mira a proteggere la salute dei consumatori in tutto il mondo e offre una vasta gamma di servizi analitici e di consulenza per prodotti alimentari, ambientali, agrochimici, di consumo, cosmetici e farmaceutici.
È in corso anche una collaborazione in materia di antisofisticazione tra ENEA e altre due aziende: Orsell, che si occupa di distribuzione di prodotti per l’alimentazione zootecnica, e Tecnoalimenti, un consorzio di ricerca tecnico-scientifica e per l’innovazione nell’industria agroalimentare, costituito da 31 imprese.
Il laser antifrode di ENEA sarà presente alla manifestazione Science Party, l’evento che unisce scienza e gastronomia promosso dal Comune di Grottaferrata (Roma), in collaborazione con ESA-ESRIN, ENEA, INFN e Associazione Frascati Scienza, dal 10 al 12 settembre prossimi.
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