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Prezzo del carbonio agricolo: la ricetta di Bruxelles per tagliare le emissioni agricole UE

Emissioni agricole UE: Bruxelles vuole un prezzo del carbonio agricolo
Foto di Rod Long su Unsplash

Negli ultimi decenni le emissioni agricole UE non sono calate

(Rinnovabili.it) – Anche l’agricoltura deve fare la sua parte nella riduzione delle emissioni di gas serra dell’UE. Realizzando un taglio del 30% nei prossimi 15 anni rispetto ai livelli del 2015. E per abbattere le emissioni agricole UE, Bruxelles pensa di introdurre un meccanismo di prezzo del carbonio analogo a quello del sistema ETS. Sono le due novità contenute nella bozza della proposta della Commissione UE sui nuovi obiettivi intermedi sul clima al 2040, che sarà presentata il 6 febbraio.

Il target complessivo, nell’ultima versione vista da Euractiv, resta al -90% di emissioni entro il 2040. Così come restano obiettivi e percorsi dettagliati per i diversi settori coinvolti. In cui rientra anche un passaggio sulle emissioni agricole UE.

“Con le politiche e il sostegno adeguati dovrebbe essere possibile sia ridurre le emissioni di gas serra diverse dalla CO2 nel settore agricolo di almeno il 30% nel 2040 rispetto al 2015”, scrive la Commissione nella proposta. Al contempo, le stesse politiche potrebbero “migliorare la capacità dei suoli e foreste per immagazzinare più carbonio”.

Carbon pricing per tagliare le emissioni agricole UE

Come? La via tracciata dall’esecutivo UE passa per l’applicazione su scala più vasta di pratiche agricole già tecnicamente disponibili oggi a “costi relativamente bassi”: tra queste, si citano “biometano dal letame o ottimizzazione dell’applicazione dei fertilizzanti attraverso l’agricoltura di precisione”. Ma la vera novità riguarda l’introduzione di un meccanismo di carbon pricing.

Un passo fondamentale, argomenta la Commissione, per raggiungere gli obiettivi settoriali sulle emissioni agricole UE. Il prezzo del carbonio è un modo per “creare opportunità commerciali per una catena del valore agroalimentare più sostenibile”, si legge nella bozza, che permetterebbe agli attori del sistema alimentare UE di “ricevere i giusti incentivi per procurarsi dagli agricoltori ingredienti alimentari più sostenibili e per rendere diete più sane basate su un apporto proteico diversificato la scelta più semplice e conveniente per i consumatori”.

Nonostante le novità, non è chiaro quanto il piano di Bruxelles sia in linea con le raccomandazioni formulate dall’Advisory Board sul Clima, l’ente scientifico che ha proposto lo scorso giugno una roadmap dettagliata per l’orizzonte 2040. Le opzioni da considerare prevedevano sì l’introduzione del carbon pricing (al più tardi nel 2031), ma erano anche accompagnate da una riforma profonda del sistema dei sussidi della politica agricola comune (PAC). Lavorando sia per avere prodotti agricoli con minore intensità di carbonio, sia per modificare l’offerta nella stessa direzione. Il che implica, ad esempio, agire su agricoltura e allevamento intensivi, le pratiche più impattanti nel settore.

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