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Emilia Romagna: quattro nuovi bandi per agricoltura e biodiversità

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Credits: GIOVANNI_MARCELLO da Pixabay

L’Emilia Romagna stanzia quasi 10 milioni di euro per agricoltura biologica, tutela dell’ambiente e salvaguardia della biodiversità 

 

(Rinnovabili.it) – Tra i Paesi europei, l’Italia è quello che registra la più alta presenza di biodiversità. Il Bel Paese ospita infatti circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti nel Vecchio Continenete. In particolare, l’Emilia Romagna mostra dei livelli di biodiversità straordinari: sono più di 2700 le specie di piante e oltre 350 i vertebrati presenti nel suo territorio. Per questo motivo, la Regione si fa promotrice di un’agricoltura attenta alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia delle specie animali e vegetali.

 

Ad oggi in Emilia-Romagna le coltivazioni e gli allevamenti biologici finanziati dalla misura 11 del Psr contano 5mila imprese e coprono 156 mila ettari, più del 15% dell’intera Superficie Agricola Utilizzata (SAU) da Piacenza a Rimini. Dal 2014, la crescita delle superfici coltivate a biologico è del 75%, mentre le aziende del settore hanno visto un aumento del 69%.  Con i quattro bandi indetti a fine 2019, per finanziamenti pari a poco meno di 10 milioni di euro, l’Emilia Romagna vuole incentivare l’uso del biologico, la gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e la conservazione degli spazi naturali del paesaggio agrario.

 

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Le domande per i contributi, da presentare entro il 28 febbraio 2020 secondo le modalità indicate sul sito dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, sono rivolte a imprenditori agricoli, sia in forma associata che individuale, Cooperative, Micro imprese e PMI. Due bandi, di durata quinquennale, stanziano la quota più significativa di risorse, un totale di circa 5,75 milioni di euro all’anno, per incentivare l’adesione (3,8 milioni di euro annuali) e il mantenimento (2 milioni di euro annuali) ai metodi di agricoltura biologica, contribuendo a coprire i maggiori costi sostenuti dalle aziende.

 

Un terzo bando, di durata decennale, fa parte invece delle politiche agroambientali di tutela della biodiversità, in particolare per le zone della pianura dove si risente maggiormente delle pressioni esercitate sugli agroecosistemi. Lo stanziamento ammonta a circa 1 milione di euro all’anno, per interventi finalizzati alla salvaguardia di fauna e flora selvatiche, al contrasto della frammentazione degli elementi strutturali degli agroecosistemi e alla conservazione degli spazi naturali e semi-naturali del paesaggio agrario quali piantate, alberi isolati o in filare, siepi, boschetti, stagni, laghetti, maceri, risorgive e fontanili. Il quarto e ultimo bando mette invece a disposizione quasi 3 milioni di euro all’anno dedicati alla creazione di prati umidi e macchie arbustive al posto dei campi coltivati.

 

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