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Egitto, l’autonomia delle donne che parte dal pane

egitto pane
Foto di Couleur da Pixabay

(Rinnovabili.it) – In Egitto il pane ha una storia antica, alcuni panettieri usano ancora ricette e metodi di cottura tramandati dai tempi dei faraoni. È stato per millenni un alimento base della dieta e della cultura del Paese e continua ad esserlo, tanto che non esiste quartiere che non abbia il suo forno

Hasaneya Mohasab è una project manager della Community Development Association di Naqada, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata a migliorare le opportunità economiche per le persone nel Governatorato di Qena, una regione dell’Egitto nel medio corso del Nilo. Conoscendo l’importanza del pane nella vita quotidiana degli egiziani, ha avuto l’idea di partire da una panetteria per ridare slancio a Qena. Fin qui, niente di particolare senonché Hasaneya ha avuto un’idea dirompente: farla gestire interamente a un gruppo di donne ruraliLe donne in Egitto hanno poche opportunità di lavoro retribuito e molte di loro non lavorano dopo il matrimonio, una “scelta” imposta dalle norme sociali e da altri fattori culturali. 

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Hasaneya ha deciso di offrire un’opportunità di lavoro alle donne della sua comunità grazie a PRIME, un progetto sostenuto dall’IFAD. Con un prestito di 2 milioni di sterline egiziane (circa 128.000 dollari) ottenuto da un’agenzia di sviluppo partner del programma, Hasaneya ha avviato l’attività e acquistato le attrezzature necessarie.

Un progetto su misura per le donne

Con PRIME ha progettato un’attività su misura per le donne del posto: unità produttive decentralizzate vicino alle aree residenziali, affinché le dipendenti potessero tornare a casa durante il giorno, secondo le necessità.

Il passo successivo è stato quello di assumere donne locali. Hasaneya e il suo team hanno iniziato a visitare le donne e le loro famiglie nelle loro case per discutere della panetteria, sottolineando che avrebbero avuto orari flessibili e un ambiente di lavoro sicuro. Inizialmente hanno aderito circa 10 donne. PRIME ha provveduto alla formazione, dal rispetto delle normative sulla sicurezza alimentare al marchio e al marketing.

L’attività è decollata rapidamente grazie alla qualità dei prodotti, tanto da dover aggiungere altre unità di produzione per soddisfare tutte le richieste. Di pari passo è cresciuto il desiderio delle donne di entrare nella attività, e hanno cominciato a contattare spontaneamente Hasaneya.

Oggi, il panificio impiega 40 donne in cinque unità di produzione in più villaggi nel distretto di Naqada a Qena. Alcuni si occupano di panificazione, altri di confezionamento e marketing. Oltre ai comuni tipi di pane e biscotti, il panificio offre specialità in base alle abilità individuali delle donne: alcune, ad esempio, cuociono lo shamsi, un pane tradizionale che risale ai tempi dell’Antico Egitto, altre preparano il feteer meshaltet, una tipica sfoglia a strati che può essere farcita sia dolce che salata.

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Ogni dipendente guadagna 45 sterline egiziane (circa 3 dollari USA) al giorno: un supporto al reddito familiare, ma soprattutto un modo per dare alle donne più voce in capitolo nelle scelte familiari anche di carattere finanziario e dimostrare che possono avere un ruolo nell’economia locale

La capacità femminile si è vista anche durante la crisi Covid-19. Anziché darsi per vinte le donne hanno sperimentato nuovi modelli di business: con il servizio di consegna a domicilio sono riuscite a tenere in piedi la loro attività.

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