Tra caldo e alluvioni quest'anno la produzione del grano è calata del 10% e il miele è addirittura crollato del 70%
Il climate change esaspera gli effetti del caldo sull’agricoltura
(Rinnovabili.it) – Il caldo anomalo di questi giorni sta bruciando le colture e gli effetti sull’agricoltura italiana sono ben visibili. Secondo il primo monitoraggio svolto da Coldiretti, l’ondata di calore sta stressando l’ortofrutta (ma non solo) e provocano perdite diffuse: dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle melanzane.
Come abbiamo spesso sottolineato, l’agricoltura è il settore produttivo che risente maggiormente degli effetti globali del cambiamento climatico che produce un’alternanza di fenomeni estremi sempre più violenti e ravvicinati nel tempo. Se il Centro-Sud brucia, nel Nord-Est violenti temporali e raffiche di vento abbattono gli alberi.
Gli agricoltori sono le prime vittime del cambiamento climatico ma anche i più impegnati a contrastarlo per limitare i danni alle colture. Come sottolinea Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, «i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio».
Leggi anche Eventi estremi, l’accoppiata siccità-ondate di calore diventerà la norma
Investire in innovazione e nuove tecnologie
Se gli agricoltori sono impegnati sul fronte dell’innovazione – droni, robot, satelliti, nuove tecnologie per il risparmio idrico – devono aumentare gli investimenti nell’agricoltura di precisione. Perché l’innovazione sia alla portata anche delle piccole e medie imprese agricole (che in Italia sono la maggioranza) serve il sostegno delle istituzioni anche attraverso le risorse messe in campo dal PNRR.
Il cambiamento climatico incide fortemente sulla produzione agricola lungo tutta la penisola. Tra caldo e alluvioni quest’anno si registra un calo del 10% della produzione di grano, il miele è sceso addirittura del 70% (con il caldo esagerato le api smettono di volare), le ciliegie del 60% e la produzione di latte del 10%, ma anche le uova non vanno meglio. Nelle stalle doccette refrigeranti e ventilatori funzionano a pieno ritmo per alleviare la sofferenza degli animali.
Leggi anche Usare le acque reflue depurate contro la siccità in agricoltura
I costi per le colture
Gli effetti del caldo sull’agricoltura sono visibili in quasi tutti i segmenti. Frutta e verdura (melanzane, peperoni, zucchine, albicocche, angurie, meloni, pesche) sono letteralmente ustionate nei campi. Gli agricoltori cercano di proteggerle con coperture naturali (erbe e foglie) o diradando i frutti sugli alberi, ovvero eliminando quelli che comunque non giungerebbero a maturazione: in questo modo cercano di salvare parzialmente la produzione.
Il caldo torrido, inoltre, nelle ore più bollenti impedisce le lavorazioni in campo e nelle serre per tutelare la salute dei lavoratori.
Finora il bilancio climatico della prima parte del 2023 è stato pesante. Prima la siccità nel periodo inverno-primavera che ha compromesso le coltivazioni in campo, poi un susseguirsi di precipitazioni abbondanti e basse temperature, infine un luglio di caldo africano. Nel 2022 il cambiamento climatico costò 6 miliardi, ma il 2023 ha tutte le premesse per superare abbondantemente questa cifra: solo l’alluvione in Emilia Romagna costerà più di 1 miliardo.