Dopo i primi passi fatti a gennaio, il Regno Unito si appresta a dare per la prima volta (dopo la Brexit) l’ok alla vendita commerciale di prodotti ottenuti tramite la tecnica dell’editing del genoma
L’ok solo alla tecnica del genome editing, non alla modifica del Dna
(Rinnovabili.it) – La Brexit porterà presto sugli scaffali dei supermercati inglesi pomodori modificati geneticamente. L’ok finale alla vendita commerciale di questi ortaggi sottoposti a editing del genoma arriverà domani. A tempo record. I primi passi concreti in questa direzione Londra li ha fatti a gennaio 2022. Allora il capo scienziato del dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali del Regno Unito stimava che ci sarebbero voluti almeno 5 anni perché un prodotto passasse dagli esperimenti di ricerca al mercato vero e proprio.
Il pomodoro sottoposto a editing del genoma è stato messo a punto da ricercatori dell’università di Norwich. Che hanno potuto lavorare a questo progetto proprio grazie al primo allentamento delle regole che limitano produzione e vendita di Omg. Regole che il Regno Unito ha ereditato dall’UE, e che si appresta a cambiare. Il pomodoro ha una sola modifica rispetto all’originale, gli è stata disattivata una molecola. In questo modo, però, secondo i ricercatori l’ortaggio aiuta l’organismo umano a sintetizzare più vitamina D. Cambiamento considerato prezioso visto il clima inglese e il poco irraggiamento dell’isola, dove 1 persona su 6 ha carenze di vitamina D.
Leggi anche Un’invasione di nuovi OGM in UK? Yes, please
“Per gli esseri umani, mezz’ora di sole al giorno è sufficiente per produrre una quantità sufficiente di vitamina D”, spiega alla BBC Cathie Martin, che ha guidato la ricerca. “Ma molte persone non hanno questo tempo all’aperto ed è per questo che hanno bisogno di integratori. I pomodori stessi potrebbero fornire un’altra fonte di vitamina D nella loro dieta”.
La modifica legislativa, per il momento, riguarderà solo l’editing del genoma e non la modifica del Dna. Si tratta di due tecniche diverse: nella prima si “accende” o “spegne” parte del codice genetico, nella seconda si introducono pezzi di Dna anche di altre specie. Ma qual è il motivo dell’apertura del governo di Londra al genome editing? Il cambiamento climatico.
Leggi anche Trovato il metodo per distinguere i prodotti ottenuti da NBTs
“’La realtà è che avremo bisogno di piante più resistenti alla siccità e, mentre cerchiamo di ridurre l’uso di pesticidi chimici, abbiamo bisogno di introdurre la resistenza naturale delle piante alle malattie e questa tecnologia di riproduzione di precisione ci dà la possibilità di farlo; ci dà la possibilità di cambiare i tratti di una pianta più velocemente di quanto si potrebbe fare con la riproduzione convenzionale, ma non è la stessa cosa della modificazione genetica”, ha spiegato il segretario UK all’Ambiente George Eustice.