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Edimburgo è la prima capitale d’Europa a firmare il Plant Based Treaty

Plant Based Treaty
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Plant Based Treaty, Edimburgo risponde “presente”

(Rinnovabili.it) – Con la firma del mese scorso, Edimburgo è ufficialmente la prima capitale europea ad avere firmato il Plant Based Treaty, uno strumento di regolazione delle politiche alimentari a contrasto dell’emergenza climatica. 

L’idea era arrivata lo scorso anno dal Consigliere green Steve Burgess che, a marzo 2022, ha proposto lo studio di una valutazione d’impatto delle implicazioni della firma del trattato, votata all’unanimità. Gli esiti dello studio hanno confermato che “Il consumo di carne e latticini deve diminuire per raggiungere gli obiettivi climatici”, posizione ribadita dal Consiglio nel proprio invito al governo scozzese ad aderire al trattato. 

“Lo stesso Consiglio di Edimburgo ha ora la fantastica opportunità di incoraggiare un’alimentazione molto più basata sulle piante e attendo con ansia la prossima relazione del Consiglio su come possiamo farlo – ha detto Burgess – Le proteine vegetali hanno un’impronta di carbonio molto più bassa rispetto alla carne e ai latticini.  Dichiarando la nostra approvazione, stiamo riconoscendo che i sistemi alimentari sono un driver principale dell’emergenza climatica e che un passaggio verso diete a base vegetale può andare un modo enorme per ridurre le emissioni di gas serra.

Le diete ricche di piante sono anche un’win-win-win’ per la società: hanno un impatto ambientale inferiore, benefici significativi per la salute e riducono gli impatti sul benessere degli animali”.

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L’iter che ha portato alla firma del Trattato

Lo scorso 18 gennaio il Consiglio di Edimburgo ha approvato ufficialmente il Plant Based Treaty: si tratta della prima capitale europea a sottoscrivere l’iniziativa, il cui scopo è abbassare le emissioni del settore alimentare e che ha già raccolto in tutto il mondo le firme di 20 governi municipali, tra i quali Los Angeles e Haywards Heath.

L’approvazione è arrivata a seguito del licenziamento della valutazione di impatto del trattato, consegnata il 13 gennaio. Il testo del documento afferma: “le diete ad alto contenuto di proteine vegetali e a basso contenuto di carne e latticini consentono di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e che, di conseguenza, lo spostamento del consumo verso diete a base vegetale ha un grande potenziale di mitigazione”. “Nel complesso, la scienza è chiara, il consumo di carne e latticini deve ridurre per raggiungere gli obiettivi climatici.”

Il documento riporta dati a sostegno di questa posizione, mostrando che il 25% dell’impronta ecologica della città deriva proprio dal cibo e circa il 12% direttamente dalla carne: “un passaggio alle diete vegetali ridurrebbe quindi significativamente le emissioni basate sul consumo della città.” 

Dalla pubblicazione della valutazione alla firma del Plant Based Treaty il passo è stato molto breve:  “Firmare il trattato significa dimostrare che prendiamo sul serio i nostri impegni in materia di clima – ha detto Ben Parker, co-convenor del gruppo Verde dei Consiglieri del Comune di Edimburgo – e riconoscere la scienza che sta dietro l’emergenza climatica – ovvero, sapere che i sistemi alimentari sono i principali motori delle emissioni, e che gli alimenti a base vegetale devono figurare come parte della soluzione per affrontare il cambiamento climatico”.

Nel manifestare il proprio orgoglio, Parker ha sottolineato la necessità che il governo scozzese tutto si impegni nell’adozione del Plant Based Treaty, firma che sarà sollecitata dal Leader del Consiglio Comunale al Primo Ministro nelle prossime settimane. 

“Per quanto riguarda l’emergenza climatica – ha continuato Parker – non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Abbiamo bisogno di vedere un cambiamento radicale e su scala globale nel nostro approccio a tutti i tipi di politiche, azioni e attività – cruciale, questo deve includere i sistemi alimentari, ed è per questo che sono così felice di vedere il Consiglio firmare il trattato oggi”.

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Il Plant Based Treaty

Il Trattato è stato modellato su quello della non proliferazione dei combustibili fossili già sottoscritto dalla Capitale scozzese nel 2021. Lanciato nell’agosto 2021, l’accordo ha raccolto 70.000 firme individuali tra cui quelle di 5 premi Nobel, di scienziati dell’IPCC e di più di 1000 ONG e più di 1000 imprese, tra le quali Ecotricity, Linda McCartney Foods, Oceanic Preservation Society, Progetto Alleanza Ambientale, VIVA! , BOSH! , Animal Rebellion, e Greenpeace, Friends of the Hearth ed Extinction Rebellion.

Sono molte le celebrità che appoggiano il trattato e ne promuovono la diffusione: tra loro anche Paul, Mary e Stella McCartney, che hanno pubblicamente chiesto ai decisori politici la sua adozione: “Crediamo nella giustizia per gli animali, l’ambiente e le persone. Ecco perché sosteniamo il Trattato Plant Based e esortiamo gli individui e i governi a firmarlo”.

Sono più di 240 i consiglieri UK che hanno firmato individualmente il testo, provengono da 60 città e da tutti gli schieramenti politici. Nicola Harris, direttore delle comunicazioni alla Plant Based Treaty ha spiegato: “Tutti possono unirsi al movimento chiedendo ai loro consiglieri locali di sostenere il Plant Based Treaty e presentare una mozione per la loro città, città o contea per approvare. Sviluppando strategie alimentari basate sulle piante per affrontare le emissioni di gas serra basate sul consumo, possiamo fare grandi passi avanti nella realizzazione dei tagli alle emissioni necessari in questo decennio per evitare una catastrofe climatica.”

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