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Durante le feste natalizie aumenta lo spreco alimentare

Foto di Jed Owen su Unsplash

(Rinnovabili.it) – Le feste natalizie sono un’occasione di spreco alimentare. Si mangia di più, si è in tanti a tavola, la tradizione e i doveri dell’ospitalità impongono di soddisfare tutti i desideri degli invitati.

Un contesto che favorisce lo spreco, che già ha numeri impressionanti ogni giorno dell’anno.

Il Rapporto McKinsey Reducing food loss: what grocery retailers and manufacturers can do parla chiaro: ogni anno una percentuale di cibo che varia dal 33 al 40% viene persa o sprecata. Parliamo di due miliardi di tonnellate di alimenti che hanno un valore economico che supera i 600 miliardi di dollari.

Spreco alimentare e ristorazione

Una situazione insostenibile da tanti punti di vista: umano, prima di tutto, poiché più di 3 miliardi di persone sono in stato di insicurezza alimentare e 828 milioni soffrono la fame; ambientale, perché lo spreco alimentare è uno spreco di risorse e un improduttivo consumo di suolo; economico, perché la produzione di cibo comporta dei costi.

Nel periodo delle feste natalizie lo spreco alimentare non avviene solo nelle case, ma anche nel campo della ristorazione.

La maggior parte dello spreco avviene nella fase di preparazione degli alimenti (45%), il 34% è dovuto agli avanzi nei piatti dei clienti, il 21% dipende dal deterioramento dei cibi.

Solo in Italia si contano 220mila tra ristoranti e pizzerie: questo ci può dare un’idea dell’enormità dello spreco alimentare. Purtroppo molti ristoratori non sono ancora sensibili al tema dello spreco e commettono qualche errore nelle forniture.

Proporre troppe alternative nel menù inevitabilmente porta a un eccesso di scorte che difficilmente saranno smaltite ma facilmente finiranno nella spazzatura.

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Feste natalizie, salvaguardia dell’ambiente e spreco alimentare

«Le feste natalizie sono da sempre un appuntamento focale per i ristoratori. Si accolgono ogni giorno centinaia di famiglie in cerca di svago e serenità dopo un periodo terribile come quello attraversato negli ultimi anni.

Nonostante questo, non possiamo perdere di vista la salvaguardia dell’ambiente e l’enorme spreco alimentare che di solito accompagna le feste natalizie.

Imparare a gestire la dispensa, a dosare le porzioni, a fare la spesa in modo più efficiente, a creare un menù che punti su determinati ingredienti, sono i primi passi per ridurre lo spreco alimentare.

Ma appare evidente che un simile cambiamento abbia bisogno di una formazione continua di tutto lo staff, che possa mantenersi sempre aggiornato, e di una maggiore e migliore cultura manageriale a monte», spiega Emiliano Citi, CEO e fondatore di RistoBusiness e co-fondatore del progetto Restaurant for Future.

Formazione e consulenza

RistoBusiness è un’azienda che si occupa di formazione e consulenza per la ristorazione attiva su tutto il territorio nazionale. In collaborazione con Crabiz, una delle più importanti realtà di consulenza aziendale in Italia, ha lanciato una piattaforma formativa e di consulenza con l’evento Restaurant for Future.  

La prima edizione ha avuto tale successo che verrà riproposta nel novembre 2023.

Restaurant for Future focalizza la formazione professionale per l’imprenditore e per il suo staff sui tre cardini della sostenibilità: economica, sociale e ambientale.

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Misurare le eccellenze

Davanti all’evidente necessità di un cambio di passo che metta la sostenibilità al primo posto nelle strategie di sviluppo dei ristoranti, gli operatori della ristorazione devono capire che investire nella sostenibilità conviene.

Oltre al dovere di salvaguardare l’ambiente, cambiare le proprie scelte di gestione può diventare un vantaggio competitivo a fronte dell’accresciuta sensibilità dei clienti.

Restaurant for Future dà anche la possibilità alle imprese virtuose di misurare e rendere note le proprie eccellenze.

Restaurant for Future guarda lontano e vuole uscire dai confini nazionali: «Il nostro obiettivo è rendere il percorso di certificazione e l’evento Restaurant for Future un nuovo standard di qualità, non solo a livello italiano, ma anche europeo.

I consumatori e il Pianeta ce lo chiedono a gran voce e gli imprenditori della ristorazione italiani hanno dimostrato di essere pronti ad abbracciare una vera lotta contro lo spreco alimentare e per la sostenibilità».

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