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Donne rurali, donne invisibili

Nei Paesi a basso reddito le donne costituiscono il 48% della forza lavoro in agricoltura e svolgono ruoli importanti sia nelle catene del valore agroalimentare sia nella gestione delle risorse naturali. Eppure il divario di genere sembra incolmabile. La via per lo sviluppo passa attraverso la formazione delle donne, che incidono fortemente sulla società

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di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Ogni 8 marzo si torna a parlare di parità di genere, un tema sicuramente più sentito nelle società occidentali dove le donne hanno fatto grandi passi avanti, anche se molta strada è ancora da percorrere per arrivare a una reale parità tra uomini e donne.

Donne rurali, agenti di cambiamento

Esistono tuttavia alcune aree del mondo in cui parlare di parità sembra impossibile, e nelle zone rurali nascere donne equivale a una condanna.

Proprio nelle aree rurali, invece, le donne sono i principali agenti di cambiamento. Nei paesi a basso reddito le donne costituiscono il 48% della forza lavoro in agricoltura e svolgono ruoli importanti sia nelle catene del valore agroalimentare sia nella gestione delle risorse naturali. Eppure il divario di genere sembra incolmabile.

Le donne hanno maggiori probabilità di insicurezza alimentare rispetto agli uomini: in alcuni paesi godono di una considerazione talmente bassa che se c’è poco da mangiare si nutrono gli uomini e alle donne non viene dato nulla.

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Percorsi a ostacoli

Le donne che lavorano in campo agricolo devono affrontare ostacoli maggiori degli uomini per accedere ai servizi essenziali, alla tecnologia, ai finanziamenti. Poiché sono sottorappresentate nelle istituzioni hanno minore potere decisionale.

Nei paesi a basso reddito le donne lavorano molto e molto duramente, ma il loro lavoro non viene riconosciuto e quindi non retribuito.

Gli studi delle istituzioni internazionali dimostrano che in agricoltura le donne sono brave quanto gli uomini, sono più resilienti, più intraprendenti e più innovative.

Sono capaci di trasformare le sfide della povertà in opportunità di benessere economico e sociale per le loro famiglie e per le loro comunità.

Parità di genere, un’arma contro la povertà

Concentrarsi sulle donne non vuol dire lasciare indietro gli uomini: rafforzare la parità di genere è uno strumento fondamentale per combattere la fame e la povertà. L’emancipazione delle donne migliora l’agricoltura e quindi la sicurezza alimentare per tutta la comunità locale.

Gli studi della FAO su parità di genere e sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo dimostrano che la riduzione della fame, la maggiore disponibilità di cibo e il miglioramento dell’igiene sono strettamente correlati ai progressi nell’istruzione delle donne; l’educazione delle donne, inoltre, ha ricadute positive sulla salute dei bambini.

Uguaglianza di genere non vuol dire che uomini e donne diventeranno uguali, ma che devono diventare uguali i diritti, le responsabilità e le opportunità a prescindere dal sesso.

Il miglioramento delle condizioni di vita richiede in egual misura la partecipazione di uomini e donne: nei paesi più poveri riconoscere il valore delle donne rurali è riconoscere il loro ruolo nello sviluppo della società.

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Nell’istruzione è la chiave per lo sviluppo

Gli organismi internazionali possono cambiare i modelli sociali. La FAO, ad esempio, lavora per l’attuazione di progetti che aiutino uomini e donne ad acquisire maggior potere decisionale ed essere in grado di gestire le risorse produttive; facilita i partenariati tra istituzioni, università, imprese enti di ricerca; sviluppa programmi per l’istruzione e l’emancipazione femminile.

L’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile rientrano negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, sia con un Obiettivo specifico (il 5) che trasversalmente in tutti gli altri.

La CEDAW (Convention on the Elimination of all Forms of Discrimination Against Women, sottoscritta da 189 paesi) definisce cosa sia la discriminazione contro le donne e stabilisce un programma di azione per porre fine a tale discriminazione.

In particolare, la CEDAW invita gli Stati membri a rispettare e far rispettare i diritti delle donne rurali nell’accesso alle risorse produttive e alla partecipazione ai processi decisionali.

Inoltre, fornisce suggerimenti per l’adozione di politiche volte a migliorare i diritti delle donne nel campo dell’alimentazione e dell’agricoltura.

I cambiamenti climatici incidono sulla vita quotidiana

Perché le donne sono così importanti in agricoltura nei Paesi in via di sviluppo? Perché pagano gli effetti dei cambiamenti climatici nella loro vita quotidiana e vedono quanto incidono sulle colture.

Gli eventi estremi distruggono i loro mezzi di sussistenza: avendo un minore accesso alle risorse, le donne hanno più difficoltà a riprendersi.

Le donne nutrono la famiglia, conoscono gli alimenti e la biodiversità, cercano di essere resilienti di fronte al cambiamento climatico.

Investire nell’istruzione e nell’emancipazione economica femminile, secondo l’IFAD, non va solo a beneficio delle donne, ma anche delle loro famiglie e comunità. Aumenta e diversifica i redditi e protegge dagli shock finanziari e dalle crisi ambientali.

Custodi dell’ambiente

Con un migliore bagaglio di conoscenze, le donne sono meglio attrezzate per proteggere le risorse naturali e prevenire il degrado del suolo.

Riconoscendo il loro valore anche per la protezione dell’ambiente, l’IFAD si adopera per l’emancipazione delle donne rurali più povere e promuove il loro accesso alle assicurazioni e al credito per metterle in grado di costruire delle microimprese.

Abbattere le barriere e gli squilibri che ostacolano il pieno sviluppo delle donne rurali richiede una vera a propria trasformazione sociale, per questo l’IFAD lavora per cambiare le strutture sociali formali e informali che rafforzano le disuguaglianze di genere.

L’obiettivo è mettere le donne in grado di prendere decisioni informate e consapevoli: grazie alle competenze per loro sarà più facile accedere alle risorse per lo sviluppo.