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Le migliori diete sostenibili? Basta evitare la carne

Un’alimentazione basata tutta su nuovi alimenti e future food – insetti, carne e latte coltivati in laboratorio e proteine monocellulari derivate dalle alghe – abbatterebbe l’impronta su suolo, acqua e clima di oltre l’80%. Ma allo stesso risultato si arriva anche togliendo solo la bistecca dal piatto

Diete sostenibili: saremo obbligati a mangiare insetti?
Foto di Ralf Kunze da Pixabay

Due studi spiegano come rendere le nostre diete sostenibili

(Rinnovabili.it) – Via fiorentine e controfiletti, nel piatto una bistecca coltivata in laboratorio oppure degli insetti. Cambiare così quello che mangiamo ogni giorno farebbe diminuire la pressione sulle risorse del pianeta di più dell’80%. E darebbe un contributo decisivo al contrasto della crisi climatica. Lo afferma uno studio pubblicato su Nature Food che passa al vaglio l’impatto delle diete sostenibili.

“Stimiamo le possibili riduzioni del potenziale di riscaldamento globale, dell’uso dell’acqua e del suolo sostituendo gli alimenti di origine animale con alimenti nuovi o a base vegetale nelle diete europee”, spiegano gli autori. “Usando un modello di programmazione lineare, abbiamo ottimizzato le diete onnivore, vegane e dei nuovi alimenti per ottenere il minimo impatto ambientale con vincoli di nutrizione e di consumo fattibili”.

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Risultato? Tra le diete sostenibili, una basa interamente sui nuovi alimenti come insetti, carne e latte coltivati in laboratorio e proteine monocellulari derivate dalle alghe, arriva a ridurre l’uso di suolo dell’87%, il consumo idrico dell’84%, e l’impronta di carbonio dell’83%.

Ma non è l’unica opzione che fa bene al clima, oltre che alla salute. Anche altre diete sostenibili, infatti, arrivano a riduzioni simili. Su tutte, quella che i ricercatori hanno battezzato “dieta onnivora ottimizzata”. Di cosa si tratta? Nel piatto possono finire uova, latticini, pesce e frutti di mare ma non carne. In questo caso, il consumo di suolo e di acqua cala ancora dell’80 e dell’83%, mentre l’impatto sul global warming scende dell’82%. Praticamente assimilabile alla precedente.

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Insomma, il problema è la carne. Lo sottolinea anche un secondo studio, pubblicato ieri su Annual Review of Resource Economics, in cui si stima quanto deve calare il consumo di carne in Europa affinché le nostre siano davvero diete sostenibili. Rispetto a una media UE di 80 kg di carne a testa l’anno, bisognerebbe scendere fino a non più di 20 kg. Una riduzione del 75% almeno.