Rinnovabili • Deroghe alla Pac: sempre più probabile l’estensione al 2023 Rinnovabili • Deroghe alla Pac: sempre più probabile l’estensione al 2023

Tutti d’accordo per prolungare le deroghe alla Pac nel 2023

I ministri dell’Agricoltura Ue chiedono compatti di poter usufruire di più superficie coltivabile anche nel 2023, indebolendo le condizionalità ambientali della nuova Pac

Deroghe alla Pac: sempre più probabile l’estensione al 2023
Foto di jplenio da Pixabay

Le deroghe alla Pac riguardano rotazione e riposo obbligatorio

(Rinnovabili.it) – Vogliamo ancora più deroghe (“flessibilità”) sulle misure ambientali della politica agricola comune (Pac), oltre a quelle già concesse nei mesi scorsi. Valide per tutto il 2023. È la richiesta avanzata dalla maggior parte dei ministri dell’Agricoltura dei paesi europei nei giorni scorsi. Il motivo resta lo stesso dal 24 febbraio: l’invasione russa dell’Ucraina e “l’emergenza alimentare” che ne deriva. In cosa consistono le nuove deroghe alla Pac?

“Come parte della nostra solidarietà con l’Ucraina, quasi tutti gli Stati membri hanno chiesto flessibilità nel quadro della Pac”, ha spiegato il ministro dell’Agricoltura ceco Zdeněk Nekula, che parla a nome dei Ventisette nel semestre di presidenza di Praga. Sotto l’etichetta della solidarietà però passano deroghe alla Pac di non poco conto.

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La richiesta riguarda l’esenzione dall’obbligo di rotazione delle colture e dal mantenimento forzato di aree a riposo. A marzo, subito dopo l’inizio della guerra, l’Ue aveva accordato le deroghe alla Pac ma solo per il 2022. Permettendo così agli agricoltori di aumentare la superficie a cereali per supplire alle carenze dovute al conflitto. L’estensione, però, avrebbe un impatto molto più grande nel 2023. Da quella data, infatti, entra in vigore la nuova Pac. Con regole di tutela degli ecosistemi più ambiziose.

Rotazione e riposo fanno parte dei Gaec, le buone pratiche agro-ambientali incluse tra le condizionalità della Pac, e servono per amplificare i benefici alla salute del suolo – evitando che si impoveriscano a forza di monocolture – e la resilienza della biodiversità. Ma l’estensione è appoggiata anche dalla Commissione, con la parola d’ordine del realismo. “Nel 2023 ci troveremo di fronte a incertezze nella disponibilità e nell’accessibilità del grano, anche se le esportazioni ucraine attraverso i porti marittimi dovessero riprendere”, la posizione del commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, riporta Euractiv. “La situazione della sicurezza alimentare in Ucraina sta peggiorando. Dobbiamo essere realistici”.

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