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Cotone, la riscoperta del prodotto 100% Made in Italy

La coltivazione del cotone torna in auge dopo l’abbandono in favore delle fibre sintetiche. 300 ettari in Puglia e Sicilia per un prodotto naturale al 100% che risponde anche alle esigenze dell’agricoltura biologica. È una fibra molto versatile, che va molto oltre l’abbigliamento

cotone
Image by Jim Black from Pixabay

Una fibra naturale, traspirante, ipoallergenica e biodegradabile

(Rinnovabili.it) – La raccolta del cotone è iniziata in Italia da pochi giorni e sembra già ricca di ottime potenzialità. Il mondo della moda sta riscoprendo una fibra completamente naturale e sostenibile; il valore della moda italiana, in particolare, continua ad essere apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo non solo per il design ma anche per la qualità dei tessuti.

Cotone italiano in Puglia e Sicilia

Il rapporto di Coldiretti 2023, il ritorno del cotone italiano mette in evidenza la qualità del cotone 100% Made in Italy che si produce in Puglia e in Sicilia su una estensione di oltre 300 ettari.

Quest’anno la raccolta è partita in ritardo a causa del clima sfavorevole: prima le piogge insistenti di giugno, poi il caldo senza fine che sta proseguendo ancora nonostante sia ottobre inoltrato.

Tuttavia, la buona notizia è che il raccolto è di qualità eccellente anche per la nuova qualità a fibra media. Anche la quantità è più che soddisfacente: si superano i 35 quintali a ettaro, le quotazioni sono di 140 euro al quintale se si tratta di cotone biologico, 110 euro al quintale per il cotone tradizionale.

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Una coltivazione che risponde alle esigenze dell’agricoltura biologica

Quanto costa coltivare il cotone? Secondo i dati riportati da Coldiretti, la coltivazione va dagli 800 ai 1.200 euro a ettaro e comprende l’acquisto dei semi, la concimazione, l’irrigazione, la manodopera, il gasolio per i macchinari e la raccolta.

Un ulteriore aspetto interessante è che il cotone è un’ottima coltura da rinnovo che consente di allargare le rotazioni con colture da reddito: un fatto, questo, che risponde alle esigenze dell’agricoltura biologica.

Coldiretti elenca le molte virtù del cotone: è naturale al 100%, biodegradabile, ecologico e riciclabile, composto al 95% da cellulosa, ipoallergenico, permeabile all’aria e traspirante.

I suoi impieghi vanno molto oltre l’abbigliamento: diventa mangime per la zootecnia, olio per la cosmesi e la farmaceutica, la pianta ridotta in trucioli è sfruttabile nelle centrali termiche per il recupero energetico della biomassa vegetale, si usa per produrre l’ovatta.

Il ritorno dopo l’abbandono a favore delle fibre sintetiche

Il cotone è una pianta tessile presente in tutto il mondo. Un tempo era diffuso anche in Italia; la coltivazione fu abbandonata negli anni Sessanta per fare largo alle fibre sintetiche, ma anche perché la raccolta a mano aveva costi esorbitanti.

Le importazioni hanno soddisfatto le richieste interne (più di 212 milioni di chili nel 2022, per un valore di 1,3 miliardi di euro). Il ritorno in auge della coltivazione del cotone risponde pertanto alla richiesta di fibre 100% Made in Italy, ma nello stesso tempo ha un valore economico.

In Italia esiste solo la varietà Gela, a cui la ricerca agronomica sta cercando di affiancare altre varietà adatte al territorio e al clima italiano.