(Rinnovabili.it) – La Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico COP27 si svolgerà in Egitto, a Sharm-el-Sheikh, dal 6 al 18 novembre. Per la prima volta il Padiglione del Mediterraneo sarà presente alla Conferenza ONU sul Clima.
Una corsa contro il tempo
Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici mostra un mondo ancora lontano dal raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. L’aumento della temperatura globale anziché limitarsi a 1,5° arriverà a 2,5°, mentre le emissioni sono destinate ad aumentare del 10,6%.
Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres sottolinea che un quadro così preoccupante ci porta dritti verso un baratro e invoca la sottoscrizione di un patto tra economie sviluppate ed emergenti per salvare il Pianeta ed evitare l’intensificarsi dei cambiamenti climatici che si tradurrebbero in siccità più frequenti e gravi, ondate di calore e precipitazioni sempre più violente.
La COP26 di Glasgow era lastricata di buone intenzioni, nella realtà molti obiettivi restano incerti. La COP27 è quindi l’occasione per ridare slancio alle azioni contro il cambiamento climatico, avviando la trasformazione necessaria per affrontare l’emergenza climatica, consapevoli di essere in corsa contro il tempo.
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La prima volta del Padiglione del Mediterraneo
Un segnale importante viene dal Padiglione del Mediterraneo, impegnato a fornire un contributo concreto allo sviluppo sostenibile della Regione.
Il Padiglione del Mediterraneo è una coalizione di partner che riunisce l’Unione per il Mediterraneo, la Fondazione PRIMA, l’UNEP-MAP, un gruppo di organizzazioni come il Ciheam e un comitato scientifico guidato da una rete indipendente di 600 scienziati esperti del clima e dei cambiamenti ambientali del Mediterraneo (MedECC).
MedECC ha prodotto Climate and environmental change in the Mediterranean Basin, il primo rapporto scientifico sul clima e sui cambiamenti ambientali nella regione mediterranea.
La presenza del Padiglione del Mediterraneo alla COP27 cambia in modo netto la percezione del concetto di Mediterraneo. Per la prima volta, infatti, i diversi attori – società civile, governi, imprese, finanza – anziché sentirsi in competizione tra loro, hanno unito le forze per agire concretamente contro il cambiamento climatico.
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Impegno per sistemi alimentari equi e sostenibili
«Uno spazio interamente dedicato alle sfide della regione del Mediterraneo ospitato per la prima volta all’interno della COP 27 è la conferma del ruolo fondamentale che la regione gioca a sostegno di sistemi alimentari equi e sostenibili.
L’Italia con la sua diplomazia alimentare è attivamente impegnata per garantire la sicurezza alimentare e promuovere i principi alla base della dieta mediterranea. Un impegno portato avanti insieme ai nostri partner nazionali e internazionali, anche attraverso proposte concrete da realizzare in partenariato con i paesi del Mediterraneo.
Un impegno che si è riflesso anche nell’organizzazione di eventi di alto livello come il Food System Summit ospitato a Roma nel 2021 e il primo Dialogo ministeriale Mediterraneo sulla crisi alimentare di giugno 2022, la cui seconda fase sarà organizzata a Roma a dicembre 2022» afferma Stefano Gatti, inviato speciale per la sicurezza alimentare Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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Innovazione nell’agroalimentare
Il Padiglione parla con una voce sola per il Mediterraneo, che è una delle zone più fragili dell’Europa e tra le più colpite al mondo dai cambiamenti climatici (il riscaldamento è del 20% più rapido della media globale). A questo si aggiungono fattori di instabilità sociale ed economica come migrazioni, disoccupazione, instabilità politica.
Il Segretariato italiano di PRIMA reca al Padiglione del Mediterraneo un apporto fondamentale. PRIMA è impegnata nel settore agroalimentare dove l’innovazione è l’elemento centrale per vincere la sfida della decarbonizzazione.
«PRIMA offre un importante contributo in termini di ricerca e innovazione per soluzioni concrete, finanziamenti, dialogo multilaterale e science diplomacy.
Il Mediterraneo può vincere la sfida dello sviluppo sostenibile
Il Mare Nostrum, pur a fronte di una evidente fragilità, ha al suo interno caratteristiche che possono permettere di vincere la sfida di uno sviluppo sostenibile: dieta salutare, cooperazione nell’innovazione, conoscenze per adattarsi a climi sempre più ostili, dialogo istituzionale e multilaterale grazie anche a importanti istituzioni quali Unione per il Mediterraneo e FAO, sono elementi che possono contribuire ad affrontare le crisi in corso.
Solo insieme possiamo accrescere la consapevolezza delle sfide climatiche nel Mediterraneo e agire per trovare soluzioni concrete» dichiara Angelo Riccaboni, Co-Chair della Fondazione PRIMA.
A partire dal 9 novembre la Fondazione PRIMA organizzerà sei eventi alla COP27 in collaborazione con Unione per il Mediterraneo, Commissione Europea, FAO, World Farmers Organization, IFAD. I temi affrontati sono in linea con i quattro obiettivi fissati dalla COP27: mitigazione, adattamento, finanziamento, partenariati.
Per vedere l’agenda completa degli eventi del Padiglione del Mediterraneo e partecipare alla diretta streaming cliccare qui.
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