I Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare hanno sventato l’importazione dall’Egitto di tonnellate di derivati contaminati del pomodoro. Otto prodotti irregolari su dieci arrivano dall’estero, a conferma dell’efficacia dei controlli e della sicurezza dei prodotti italiani
(Rinnovabili.it) – Continua, a ragione, l’allarme di Coldiretti sulle importazioni irregolari di prodotti alimentari dall’estero senza i dovuti controlli con il rischio che siano spacciati per prodotti italiani. I Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno hanno sequestrato 821mila chili di semilavorato di pomodoro, non conforme alle prescrizioni, per un valore di 1 milione di euro. Il concentrato di pomodoro, proveniente dall’Egitto, sembra essere contaminato da pesticidi, come afferma Coldiretti in base al rapporto dei Carabinieri. Il semilavorato, conservato in fusti da 250 chili, era destinato ad essere lavorato e confezionato per essere venduto come doppio o triplo concentrato di pomodoro di provenienza italiana. Un danno per i consumatori, che acquistano un prodotto non in regola, e per i produttori locali: questa zona della Campania, infatti, è considerata una delle aree tradizionali di produzione del pomodoro.
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Solo poche settimane prima erano state sequestrate migliaia di tonnellate di concentrato di pomodoro proveniente dall’estero inserito nel ciclo produttivo come pomodoro 100% toscano. Nel primo bimestre del 2021 le importazioni (provenienti soprattutto dalla Cina) di derivati di pomodoro sono cresciute del 23%, ma i quantitativi sono quasi raddoppiati (+83%) per i prodotti in arrivo dall’Egitto.
Controlli efficaci ed etichette trasparenti
Questa operazione giunge a ridosso della Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare promossa dalla FAO e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Come sottolinea Coldiretti, non bisogna abbassare la guardia e grazie al lavoro delle forze dell’ordine i controlli sono costanti ed efficaci, ragione per cui l’Italia si conferma uno dei Paesi più sicuri per i prodotti alimentari.
Riporta infatti Coldiretti che nel 2020 si sono verificati 297 allarmi alimentari sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (RASFF): di questi, 51 (17%) hanno riguardato prodotti di origine nazionale, 146 erano relativi ad altri Stati dell’Unione Europea e 100 (34%) a Paesi extracomunitari. In sostanza, otto prodotti pericolosi su dieci provengono dall’estero. Un risultato che Coldiretti attribuisce anche alla battaglia condotta per anni in favore della trasparenza delle etichette e quindi dell’obbligo di inserire l’origine dei prodotti a base di pomodoro (pelati, polpa, concentrato) come anche salse e sughi per i quali vige l’obbligo di essere composti per almeno il 50% da derivati del pomodoro.
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Rimane il fatto che le frodi alimentari non accennano a diminuire, quindi è sempre più importante effettuare controlli a tappeto e perseguirle con maggiore rigore.