Contributi per l’innovazione, chi ne ha diritto
(Rinnovabili.it) – È stato firmato il decreto attuativo che disciplina l’accesso ai contributi a fondo perduto per l’innovazione in agricoltura. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) hanno sottoscritto il documento che regola l’accesso ai contributi a fondo perduto per le imprese dei settori agricoltura, pesca e acquacoltura.
Secondo il decreto, i contributi sono concessi esclusivamente per le spese dedicate a progetti di innovazione; ne hanno diritto solo le imprese che rispondono ai requisiti menzionati nel decreto (come specificato all’art. 3); l’investimento che dà alle imprese il diritto di accedere al contributo deve essere compreso tra 70mila e 500mila euro (per il settore della pesca il limite minimo degli investimenti è di 10mila euro).
75 milioni l’anno per 2023, 2024 e 2025
Inoltre, hanno diritto ai contributi le aziende che effettuano investimenti in innovazione dopo la presentazione della domanda.
I contributi di cui al presente decreto attuativo sono stati previsti dalla Legge di Bilancio 2023 (cfr. art. 1, comma 428 e seguenti).
In particolare, il decreto definisce i criteri e le modalità di accesso agli interventi «volti a sostenere la realizzazione e lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché per l’utilizzo di sottoprodotti».
La concessione delle agevolazioni riguarda gli anni 2023, 2024 e 2025. Per ogni anno è disponibile un budget di 75 milioni di euro.
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I beneficiari dei contributi per l’innovazione e le spese ammissibili
I beneficiari dell’intervento (cfr. art. 3 del decreto) sono le imprese con la qualifica di “impresa agricola, “impresa ittica” e “impresa agromeccanica”, attive da almeno due anni sul territorio nazionale. Non devono essere imprese in difficoltà né aver ricevuto aiuti ritenuti incompatibili dalla Commissione Europea.
Le spese ammissibili per accedere ai contributi per l’innovazione (cfr. art. 5) riguardano l’acquisto di macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura; macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnia; macchine per la zootecnia; trattrici agricole; investimenti per la pesca e l’acquacoltura. Tutti i beni agevolabili devono essere nuovi di fabbrica.
Gli aiuti previsti dal decreto sono cumulabili con altri aiuti di Stato (cfr. art. 6)
Dove presentare la domanda
Il soggetto che si occupa delle attività di istruttoria, concessione, erogazione, monitoraggio e controllo relative agli interventi previsti dal decreto è l’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).
Le imprese interessate dovranno presentare domanda utilizzando la modulistica messa a disposizione sul portale di ISMEA, che esaminerà le richieste secondo l’ordine cronologico di presentazione. Agli aventi diritto, i contributi saranno erogati in un’unica soluzione.