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In aumento il consumo di pesce sostenibile a marchio blu

Il rapporto dell’organizzazione no profit MSC mostra che gli italiani sono sempre più propensi all’acquisto di pesce sostenibile a marchio blu

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di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – In Italia cresce il consumo di pesce sostenibile a marchio blu. Le 37 mila tonnellate consumate nei primi 9 mesi del 2021 rappresentano un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020. Questo è il riflesso dell’attenzione degli italiani verso la salute di mari e oceani. Questo il dato chiave dell’edizione 2021 del rapporto annuale 2020-21 di Marine Stewardship Council (MSC), organizzazione non profit responsabile del principale programma per la sostenibilità ittica a livello globale.

Gli altri dati contenuti nel report MSC rivelano che il 19% delle catture di pescato mondiale proviene da attività di pesca di piccole e grandi dimensioni coinvolte nel programma di certificazione di MSC, per un volume globale di pescato corrispondente a 16 milioni di tonnellate.

Rispetto al 2020, le attività di pesca coinvolte nel programma MSC salgono di 18 unità, arrivando a 516. Di queste, 25 risultano sospese a causa di mutate condizioni esterne o dal mancato raggiungimento delle condizioni di miglioramento previste dal programma di certificazione

Settanta si stanno invece sottoponendo al processo di valutazione di conformità allo Standard.

Sono invece 46.205 i supermercati, i ristoranti, le aziende trasformatrici, i distributori e i magazzini detentori della certificazione MSC per la Catena di custodia, indispensabile per mantenere il controllo sulla tracciabilità e la segregazione del pescato certificato sostenibile e per poter apporre il “marchio blu” sul prodotto finale che arriva al consumatore.

In 63 paesi del mondo sono presenti 20.075 prodotti con marchio blu, di cui quasi 500 sugli scaffali dei punti vendita in Italia. La categoria dei surgelati è in testa alla classifica del volume di prodotti a marchio blu venduti nel mondo, con 547 mila tonnellate di prodotti venduti. A seguire: la categoria dei refrigerati con 274 mila tonnellate vendute.

A giocare un ruolo chiave nel boom di vendite di pesce sostenibile a marchio blu è stata l’emergenza Covid. Soprattutto per quanto riguarda i prodotti congelati, che hanno registrato un aumento del +26% rispetto allo scorso anno. In aumento anche il pesce in scatola (+4%). Per contro, calo delle vendite dei prodotti per il food service (meno 15%) e di pesce fresco (meno 5%).

L’Italia registra oltre l’80% di volumi certificati nella categoria dei surgelati, mentre la categoria delle conserve ittiche rappresenta il 10%. È invece tutto ancora da costruire per il mercato del fresco, per il quale non ci sono ancora pescherie certificate MSC nel nostro Paese.

A marzo 2021, erano 84 le attività di pesca coinvolte nel programma MSC nei Paesi in via di Sviluppo, distribuite in 29 Paesi per un 19,8% del pescato totale. Questa cifra cresce rispetto al 2020 anche grazie a programmi mirati per favorire l’accessibilità al programma MSC da parte di attività di pesca su piccola scala in questi paesi. 

Fra questi Fish for Good in Sudafrica, Messico e Indonesia. Di che si tratta? Di un progetto quadriennale di MSC che punta a guidare le aziende ittiche di questi paesi nel loro percorso verso la sostenibilità. Dare loro supporto e strumenti per pescare pesce sostenibile a marchio blu è lo scopo principale. Il progetto è finanziato da Dutch Postcode Lottery.

“La crescita del programma MSC nonostante la pandemia è un forte segno di coinvolgimento e impegno da parte delle attività di pesca, dei marchi e dei consumatori che sempre più scelgono pesce di provenienza sostenibile”. Questo il commento di Francesca Oppia, direttrice del programma MSC in Italia. “Ma le sfide da affrontare sono ancora molte: troppi governi continuano a mettere interessi a breve termine prima della sostenibilità mentre a livello globale il livello di pesca eccessiva continua ad aumentare. Chiediamo ai governi di cogliere questo momento come un’opportunità per sostenere la pesca e il settore ittico sostenibile impegnandosi in misure che salvaguardino i nostri stock“.

Nonostante i progressi presentati nel rapporto, MSC sottolinea la necessità di un’azione urgente per superare le sfide che gli oceani devono affrontare. Il rapporto dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha rivelato che la pesca eccessiva continua ad aumentare, con il 34% degli stock ittici mondiali attualmente sovrasfruttati.

Il rapporto di MSC sottolinea la necessità che i governi raggiungano accordi sulle quote della pesca di sgombro, aringa e melù nell’Atlantico nord-orientale. Anche la sostenibilità futura degli stock globali di tonno è in pericolo se le commissioni internazionali responsabili della gestione del tonno non riescono a stabilire solide strategie di cattura. MSC chiede un’azione urgente per affrontare queste sfide.