Colture più resilienti con meno ricorso alla chimica. È questo l’obiettivo del nuovo istituto di ricerca olandese CropXR che integra biologia vegetale, modellazione computazionale e intelligenza artificiale
Colture più resilienti, meno chimica
(Rinnovabili.it) – Le tecnologie 4.0 possono dare una mano all’agricoltura migliorandone la resistenza agli stress ambientali. Come? Lo dsta dimostrando il programma di ricerca CropXR, lanciato da 4 Università olandesi e diverse aziende biotecnologiche per individuare colture più resilienti grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale.
Nella storia dell’agricoltura il miglioramento genetico delle piante ne ha fatto aumentare la resa e la qualità. Oggi gli agricoltori devono fare i conti con la scarsità di acqua e ricorrono alla chimica per gestire gli stress dovuti al clima e ai nuovi patogeni. Le piante sono diventate più vulnerabili, ma gli interventi per proteggerle minacciano gli ambienti naturali e la biodiversità.
CropXR integra biologia vegetale, modellazione computazionale e intelligenza artificiale. L’integrazione di questi sistemi sarà utilizzata per sviluppare varietà di colture più resistenti ai cambiamenti climatici e meno dipendenti dai tradizionali sistemi di difesa chimica.
Più precisamente, la ricerca di CropXR ha l’obiettivo di comprendere e prevedere come le piante, utilizzando una complessa interazione di fattori ereditari, possano resistere meglio alle condizioni di stress. I risultati della ricerca aiuteranno a sviluppare varietà di piante più forti e più resilienti. Allo stato attuale, lo sviluppo di colture resilienti agli stress è molto difficile e richiede tempo. Il nuovo metodo di coltivazione “intelligente” dovrebbe accelerare il lavoro sia dei selezionatori di piante tradizionali che di coloro che applicano nuove tecnologie di selezione.
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CropXR unisce atenei e imprese
CropXR ha ricevuto un finanziamento di 15 milioni di euro dal Dutch Research Council (il Consiglio Olandese per la Ricerca, NWO).
Il nuovo istituto di ricerca è composto da quattro università olandesi (Università di Utrecht, Università e Ricerca di Wageningen, Università di Amsterdam e Delft University of Technology) e da Plantum, un’associazione che riunisce circa 250 produttori olandesi di materiali di riproduzione vegetale: aziende leader del mercato globale delle esportazioni di sementi di ortaggi, patate da semina e colture ornamentali.
La collaborazione è incentrata sulla ricerca scientifica di base, sulla raccolta e la condivisione dei dati, sulla formazione e l’applicazione avanzata dei risultati della ricerca.
Oltre alla ricerca, CropXR investirà in infrastrutture di dati condivise e insieme alle università professionalizzanti (Hogeschool) si occuperà di formare professionisti specializzati e di promuovere la coltivazione intelligente interagendo con le aziende del settore sementiero, con le organizzazioni dei consumatori e le associazioni ambientali, sia nei Paesi Bassi che all’estero.
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La grande sfida dell’agricoltura sostenibile
L’accelerazione del cambiamento climatico con manifestazioni sempre più estreme e frequenti mette in difficoltà l’agricoltura e di conseguenza la sicurezza alimentare. Per sopravvivere a siccità, inondazioni e agenti patogeni sembra necessario e urgente sviluppare colture extra-resilienti (XR). Queste necessità non devono però rappresentare una violenza ulteriore per l’ambiente.
Infatti le normative ambientali, in modo particolare in Europa, stanno diventando sempre più restrittive: gli agricoltori dovranno diminuire l’uso di fertilizzanti chimici, pesticidi e altri prodotti fitosanitari. Nello stesso tempo dovranno aumentare le rese per nutrire una popolazione mondiale che continua a crescere.
La grande sfida sarà quindi produrre di più ma in modo più sano, ovvero colture più resilienti per un’agricoltura più sostenibile.