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“Coltiviamo agricoltura sociale”, il valore delle persone

Il bando “Coltiviamo agricoltura sociale” è arrivato con crescente successo alla settima edizione. Non solo settore primario, ma capacità di intraprendere strade innovative, di riscatto sociale e di welfare per le fasce più fragili della popolazione: le aziende che praticano agricoltura sociale sottolineano la dimensione etica d’impresa

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – “Coltiviamo agricoltura sociale” lascia un segno sempre più importante in un diverso tipo di agricoltura, vissuta in una dimensione di integrazione e di inclusione con l’occhio attento alla sostenibilità.

Nella splendida sede romana di Confagricoltura a Palazzo Della Valle si è svolta la premiazione della settima edizione del bando “Coltiviamo agricoltura sociale”, realizzato da Confagricoltura, Senior L’Età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.

L’agricoltura lega il territorio alle persone

«Ancora una volta l’agricoltura si conferma necessaria ed essenziale nella vita di tutti, è l’elemento che lega il territorio alle persone. L’agricoltura sociale va oltre la dimensione economica.

Normalmente un’impresa si preoccupa di essere performante, di ottimizzare i cicli produttivi, di realizzare un profitto. “Coltiviamo agricoltura sociale” dimostra che l’agricoltura sa valorizzare le persone e offrire delle opportunità a quelle meno fortunate», ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, aprendo la cerimonia di premiazione.

Confagricoltura si impegna a sostenere le imprese agricole che dedicano attenzione alle persone e creano un circolo virtuoso: a ciascuno dei vincitori viene assegnato un premio di 40mila euro (da investire esclusivamente nella realizzazione di progetti di inclusione sociale) e una borsa di studio per il Master di Agricoltura sociale dell’Università di Roma Tor Vergata.

La dimensione etica dell’impresa

«“Coltiviamo agricoltura sociale” è un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto e che ci riempie di orgoglio perché dimostra come l’agricoltura non sia solo il settore primario, ma sia anche capace di intraprendere strade innovative, di riscatto sociale e di welfare per le fasce più fragili della popolazione.

Senza perdere la propria dimensione economica e imprenditoriale, le aziende che praticano agricoltura sociale sottolineano la dimensione etica d’impresa. Un’intuizione che continua a dare i suoi frutti e un esempio di sostenibilità da imitare», ha sottolineato Giansanti.

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Tante iniziative

Angelo Santori, presidente di Senior L’età della Saggezza Onlus, ha affermato che la onlus «promuove il braccio operativo di Confagricoltura» con cui porta avanti numerose iniziative oltre a quella odierna.

Particolarmente interessanti sono quelle legate alla salute, come i giardini verticali realizzati per il Gemelli – che veicolano il valore del verde per la salute e per il recupero dalle malattie – o il giardino sensoriale per gli ipovedenti.

Santori ha sottolineato l’impegno dedicato a «valorizzare le iniziative di agricoltura riconducibili alla solidarietà tra le generazioni, all’occupazione e all’assistenza sociosanitaria dei soggetti più deboli, alla tutela dei diritti civili e all’inclusione sociale nelle zone rurali».

Un esempio concreto di buone pratiche seguito dal 12,5% delle aziende agricole che suscita un interesse crescente (+250% nell’arco di otto anni).

La maggior parte delle imprese agricole sono anche fattorie didattiche e occupano persone fragili. I numeri sono come sempre illuminanti per capire: oltre la metà delle imprese fattura tra 50mila e 1 milione di euro, solo il 12% supera il milione. La maggior parte si trova nel Nord Italia (41%), il 38% nel Sud (isole comprese) e il 21% nel Centro (fonte: CREA).

“Coltiviamo agricoltura sociale” punta sull’inclusione

In questi sette anni “Coltiviamo agricoltura sociale” ha sostenuto 20 progetti di inclusione sociale investendo più di 800mila di euro, a cui se aggiungono 160mila euro di Reale Foundation.

«È giusto valorizzare quello che abbiamo e quello che la nostra cultura rappresenta. Valori espressi dalla nostra storia e che esportiamo nel mondo», ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Intervenuto alla premiazione, il ministro ha ringraziato «Confagricoltura e le imprese associate per aver puntato sulla coesione sociale, che nasce da un’idea, genera valore e ricchezza per l’impresa che la redistribuisce aiutando chi è più debole: è una visione comune basata sulla generosità».

Sostegno alle fasce più deboli

Per troppo tempo l’agricoltura ha avuto un ruolo di secondo piano, mentre «il modello Italia deve dare un grande sostegno alle aziende per riscoprire le potenzialità dell’agricoltura nel sistema economico nazionale in cui rientrano anche le imprese sociali», ha detto Lollobrigida.

Se da un lato il ministro ha ricordato che quest’anno l’export agroalimentare ha raggiunto i 60 miliardi di euro, dall’altro ha sottolineato lo stanziamento di 500 milioni di euro per garantire un aiuto economico alle fasce più deboli della popolazione assicurando prezzi al dettaglio calmierati.

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I premiati di questa edizione

Vediamo ora i premiati di “Coltiviamo agricoltura sociale” 2022:

Parco Archeologico di Pompei, storia di una rinascita – Azienda agricola Di Landro Francesco (Napoli-Salerno). L’azienda guida un partenariato pubblico-privato con il Parco Archeologico di Pompei e la cooperativa sociale Il Tulipano.

Attraverso l’agricoltura, si promuove l’inclusione di giovani emarginati con bassa scolarità e disabilità con l’obiettivo di valorizzare le risorse di ciascuno.

Fili d’erba – Azienda agricola La Fattoria di Bubi e Mimi (Cuneo). In un ambiente rigenerativo si fanno rifiorire e crescere, attraverso la natura e la cura di piante e animali, bambini e ragazzi con problemi psico-sociali, disabilità, o provenienti da famiglie difficili.

L’Orto terapeutico di Lu – Azienda agricola Mirai (Cagliari) è dedicato a Luena, la sorella di Andrea Mirai scomparsa prematuramente per un tumore. In questa oasi verde, la cura dell’orto e il contatto con la natura aiutano le donne operate di tumore a ritrovare serenità.

L’Azienda Mirai ha anche istituito una borsa di studio di 25.000 euro per l’Università di Cagliari in collaborazione con l’Ospedale Oncologico “Businco” di Cagliari. Anche il ricavato della vendita dei tulipani va a finanziare la ricerca.

Il Premio speciale

Il Premio speciale per la gestione e la riqualificazione del verde urbano è andato a “Il giardino in movimento”. Ornella Ricciardi ha coinvolto una rete di associazioni, come la Cooperativa Pane e Signore, alcune aziende, esercizi commerciali della zona, il Comune e i cittadini privati per una iniziativa di riqualificazione urbana nel centro di Genova.

Nei Giardini Pellizzari saranno utilizzate esclusivamente le varietà che crescono spontaneamente; giovani in difficoltà prepareranno il terreno alla piantumazione.

Della cura del giardino si occuperanno i ragazzi formati dal CEPIM (Centro Italiano Down Onlus) di Genova.