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Coldiretti e Fondazione E4Impact, agricoltura sostenibile in Africa

La Fondazione E4Impact promuove lo sviluppo dell’Africa con progetti concreti dal forte impatto sociale. L’ingresso di Coldiretti mira a rafforzare l’imprenditoria agricola sostenibile in Africa puntando sulla valorizzazione delle realtà locali e sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare. Un sostegno effettivo ai piccoli produttori del Sud del mondo

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(Rinnovabili.it) – Promuovere l’agricoltura sostenibile in Africa, formare lavoratori e manager, offrire un’alternativa alla migrazione. I principi della Fondazione E4Impact hanno convinto Coldiretti a far parte di questa organizzazione che promuove lo sviluppo dell’Africa con progetti concreti dal forte impatto sociale.

In concreto, Coldiretti si impegna a fornire formazione e supporto tecnico agli imprenditori agricoli locali. Lo sviluppo sostenibile dell’Africa passa dalla creazione di una rete di imprenditori che siano in grado di migliorare la produzione agricola in modo sostenibile e diventare competitivi sui mercati internazionali.

E4Impact e Coldiretti, obiettivi sostenibili

Entusiasta dell’ingresso di Coldiretti è Letizia Moratti, presidente della Fondazione E4Impact: «È sempre stimolante accogliere un nuovo partner nella nostra missione per promuovere l’imprenditoria sociale e sostenibile in Africa.

L’ingresso di Coldiretti rappresenta per noi un’opportunità unica di accedere alla sua esperienza e competenza nel settore agricolo, che ci aiuterà a sostenere l’imprenditoria agricola sostenibile in Africa.

Siamo convinti che la partnership tra Fondazione E4Impact e Coldiretti possa portare a risultati tangibili e positivi per le comunità locali africane e per il futuro sostenibile del Continente».

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Formare l’imprenditoria agricola in Africa

L’approccio di E4Impact è estremamente pragmatico. In estrema sintesi, l’obiettivo della Fondazione è formare imprenditori locali e dare alle imprese locali la possibilità di sviluppare nuovi progetti e nuove partnership tra le imprese italiane e quelle africane.

Un esempio concreto è quello di Sweet Africa (una startup nata in Italia nel 2020 e con una sede operativa in Kenya) che si occupa di coltivazione e commercializzazione di frutta tracciata e certificata lungo l’intera filiera.

Oppure la valorizzazione della filiera del caffè arabica. La commercializzazione è nelle mani delle grandi corporation che lasciano poche briciole ai produttori locali. Qui interviene E4Impact che cura la formazione imprenditoriale, oltre a definire un piano di comunicazione e branding del caffè.

Il traguardo è garantire al caffè arabica keniota un adeguato posizionamento sul mercato per potenziare il suo impatto economico e sociale sulla comunità locale.

Valorizzare le realtà locali

E4Impact opera in 20 Paesi africani dove ha formato più di 6mila imprenditori e creato oltre 30mila posti di lavoro. L’acceleratore e incubatore di imprese offre assistenza legale, finanziaria, di formazione e mentoring a più di 78 imprese e startup locali.

Il criterio è quello di sostenere le piccole e medie imprese locali anche in base al loro impatto ambientale, economico e sociale. La formazione è sia teorica che pratica, con grande attenzione ai giovani e alle donne.

Come ha speigato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, «l’obiettivo è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali, sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza e l’emarginazione.

È importante favorire filiere di prodotti locali destinati a soddisfare il fabbisogno alimentare del territorio anche attraverso la creazione di mercati contadini a chilometri zero secondo il modello promosso da Campagna Amica con la World Farmers Market Coalition».