di Isabella Ceccarini
(Rinnovbili.it) – È nata Coldiretti Bio. Il biologico in Italia ha un valore complessivo di 7,5 miliardi tra mercato interno ed esportazioni. È un settore dell’agroalimentare che piace molto ai giovani.
Maria Letizia Gardoni alla guida di Coldiretti Bio
Dall’unione di questi due fattori è nata Coldiretti Bio, una task force di aziende ed esperti, guidata da Maria Letizia Gardoni, una giovane imprenditrice agricola che vanta una lunga esperienza nel biologico.
Maria Letizia fa parte della generazione dei cosiddetti millennial rurali, i giovani che percorrono con successo e determinazione la via dell’agricoltura. Laureata in Scienze e tecnologie agrarie all’Università Politecnica delle Marche, ha un’azienda ortofrutticola biologica nelle Marche.
Associata di Coldiretti, è stata prima delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, ora è presidente di Coldiretti Marche e membro della giunta nazionale di Coldiretti.
Nel bio opportunità di crescita economica e occupazionale
Cosa ha portato alla nascita di Coldiretti Bio? Spiega Maria Letizia Gardoni: «Con 70mila produttori siamo il Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico e che vanta ancora ampie opportunità di crescita economica e occupazionale.
La nascita di Coldiretti Bio sancisce un’attenzione che Coldiretti ha sempre dimostrato nei confronti di un’agricoltura in linea con gli indirizzi europei di sostenibilità e complementare all’agricoltura tradizionale del nostro Paese.
Campagna Amica sarà per noi il primo strumento di promozione del biologico italiano che saprà garantire tracciabilità, identità e riconoscibilità del marchio».
In linea con gli obiettivi europei e Onu
Il carrello dei consumatori si è progressivamente riempito di prodotti biologici: negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento complessivo delle vendite del 122% (dati Biobank). Un successo che ha fatto aumentare la superficie coltivata a biologico a 2 milioni di ettari.
La strategia europea Farm to Fork, collegata al Green Deal, agisce nel quadro del cambiamento climatico e della protezione della biodiversità, e punta a raggiungere il 25% dei terreni coltivati a biologico entro il 2030.
In questa cornice diventa ancora più importante, l’approvazione definitiva del disegno di legge sull’agricoltura biologica che non ha ancora concluso il suo iter parlamentare.
Questa legge porterebbe a soddisfare alcuni Obiettivi dell’Agenda Onu 2030: 2 (Sconfiggere la fame), 12 (consumo e produzione responsabili), 13 (Lotta contro il cambiamento climatico), 15 (Vita sulla Terra).
Difesa dei consumatori
Uno degli obiettivi di Coldiretti Bio è la difesa dei consumatori. Se il 64% degli italiani acquistano alimenti biologici, la trasparenza è un dovere.
Per questo Coldiretti si batte l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale e dare ai consumatori un’informazione puntuale circa provenienza, qualità e tracciabilità dei prodotti.
Una chiarezza che si rende necessaria anche per distinguere i prodotti biologici italiani da quelli importati da Paesi extracomunitari che non rispettano gli stessi standard di qualità e sicurezza di quelli europei.
Le analisi hanno infatti accertato che il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari è stato pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Efsa.