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Clausola di salvaguardia e principio di reciprocità per le importazioni di riso asiatico

Immagine di jcomp su Freepik

Una tutela per i consumatori e per l’intera filiera

Coldiretti e Filiera Italia chiedono di introdurre una clausola di salvaguardia per le importazioni di riso dai paesi asiatici.

In Asia si usano pesticidi vietati in Europa

Le importazioni di riso dalla Cambogia sono raddoppiate (+104%) nell’ultima campagna di raccolta.

Per questo motivo Coldiretti e Filiera Italia chiedono all’Unione Europea di introdurre una clausola di salvaguardia per tutelare i produttori europei, e italiani in particolare, dalla concorrenza sleale di altri produttori che invadono il mercato europeo in assenza di regole comuni.

Per le due associazioni, si tratta di una vera e propria invasione di prodotti in arrivo da paesi asiatici che non hanno le nostre stesse regole, giustamente molto severe, per quanto riguarda fertilizzanti e pesticidi.

Nei paesi asiatici è permesso l’uso del triciclazolo, un pesticida vietato nell’Unione Europea. La Commissione UE, per facilitare le importazioni, aveva anche tentato di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/Kg, ma fortunatamente senza successo.

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Perché introdurre la clausola di salvaguardia

A breve si svolgerà al Coreper la discussione sul Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG) sotto la presidenza belga.

Il Coreper è il Comitato costituito dai rappresentanti permanenti degli Stati membri che esamina i punti all’ordine del giorno prima delle riunioni dei ministri; pertanto, coordina e prepara i lavori del Consiglio dell’Unione Europea. In tal modo si assicura un dialogo costante sulle diverse proposte normative.

In particolare, una delle due sezioni del Coreper esamina i temi relativi a occupazione, politica sociale, salute e consumatori; competitività (mercato interno, industria, ricerca, spazio); trasporti, telecomunicazioni ed energia; agricoltura e pesca; ambiente; istruzione, gioventù, cultura e sport.

Il Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG) rimuove i dazi all’importazione peri prodotti che entrano nel mercato europeo dai paesi in via di sviluppo considerati vulnerabili.

Incentivare le importazioni a dazio zero è un modo per stimolare la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, ma il provvedimento crea parecchie perplessità.

L’obiettivo è alleviare la povertà e creare posti di lavoro basati su standard internazionali di valori come il rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori.

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Rispettare il principio di reciprocità

Nell’imminenza di questo incontro, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, e Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, chiedono il rispetto del principio di reciprocità. È questo il contenuto di una lettera che hanno inviato al ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, e al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

La posizione di Coldiretti e Filiera Italia intende difendere non solo l’intera filiera, ma in primis i consumatori da prodotti che non rispettano i nostri standard ambientali e qualitativi.

La richiesta invoca l’attivazione automatica di una clausola di salvaguardia se le importazioni da un paese superano una soglia in termini di quantità, evitando quello che sarebbe un vero e proprio dumping ai danni degli agricoltori europei, con arrivi incontrollati di prodotto straniero senza alcun sistema di difesa.

A questo proposito, è opportuno ricordare che da un lato l’Italia importa più del 60% di riso a prezzo agevolato, dall’altro garantisce oltre il 50% della produzione di riso comunitaria.

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