di Isabella Ceccarini
Quasi mille nuovi prodotti in esposizione offerti da tremila espositori. Parte all’insegna dell’innovazione l’edizione 2022 di Cibus, la fiera dell’alimentazione che si tiene a Parma dal 3 al 6 maggio dove sono attesi migliaia di buyer esteri.
La tendenza dei nuovi prodotti segue le preferenze dei consumatori che sembrano andare ai prodotti attenti alla salute e il benessere, ai prodotti del territorio, a quelli con il packaging sostenibile e a quelli che osano inedite combinazioni di ingredienti.
Una giuria di esperti giudicherà i prodotti più innovativi che saranno esposti nell’area Cibus Innovation Corner, suddivisa nei settori Gusto e ingredienti, Packaging, Sostenibilità, Territorialità.
Cibus è carbon neutral
Non manca l’attenzione alla sostenibilità: quest’anno è la prima edizione di Cibus carbon neutral. La certificazione è frutto della collaborazione tra Fiere di Parma e Carbonsink, società italiana di consulenza nella progettazione di strategie climatiche.
Cibus for Sustainability è il progetto ideato da Cibus con PwC Italia relativo alle buone pratiche in tema di sostenibilità per l’industria e la distribuzione.
Lo scenario internazionale è tutt’altro che facile, per la pandemia prima e per la guerra poi. Ma Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, fa una riflessione incoraggiante: «Se c’è una cosa che gli ultimi anni ci hanno insegnato è l’importanza, data troppo spesso per scontata, del food&beverage.
Il cibo è un vettore di coesione sociale
Internamente, il food&beverage rappresenta un vero e proprio vettore di coesione sociale, mentre se guardiamo all’export, le nostre eccellenze nel mondo continuano a rappresentare una fonte di ricchezza tramite la quale possiamo aiutare l’economia del Paese.
Cibus, come vetrina dei prodotti alimentari del Made in Italy deve ricordarci proprio questo: anche in condizioni difficili come quella che stiamo affrontando, è importante celebrare i nostri prodotti, farlo con buyer italiani ed esteri, ricordando il grande valore di ciò che produciamo in termini economici e in termini sociali».
L’innovazione che nasce dalla tradizione
Innovazione o tradizione? O tutte e due? Dopo tutto sono legate a doppio filo. Anche a Cibus i prodotti più innovativi sono elaborazioni creativi della tradizione gastronomica italiana.
Sicuramente la pandemia ha accelerato la consapevolezza sul cibo buono e sostenibile, e anche tra gli stand di Cibus i prodotti biologici e vegani sono numerosi, per non parlare dei classici proposti con meno grassi, meno sale, meno zuccheri.
Non manca infine uno spazio dedicato a uno dei settori che più hanno risentito dei problemi legati alla pandemia: Area Horeca The Hub.
L’Europa sia unita davanti a questa crisi del sistema
La crisi innescata dalla guerra in Ucraina è più profonda di quella pandemica e forse è una crisi strutturale, che costringe a ripensare i sistemi agroalimentari.
Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli lo ha detto chiaramente intervenendo a Cibus 2022: «Dobbiamo sostenere i produttori primari del settore agroalimentare che vedono un aumento dei costi dell’energia tanto quanto gli altri, ma non riescono a percepire quell’aumento di prezzo al consumo che c’è».
L’Europa deve agire unita: «Questa è una crisi asimmetrica che colpisce alcuni Paesi in modo più profondo e può stimolare il ritorno a nazionalismi che non vorremmo più vedere».
Patuanelli sottolinea l’importanza dei fondi del PNRR a sostegno dei settori produttivi che devono fronteggiare anche l’impennata dei costi energetici, e soprattutto bisogna evitare che le materie prime alimentari – sottoposte anch’esse a forti rialzi dei prezzi – entrino in una spirale di rialzi fuori controllo.
Ci sembra infine significativo segnalare a Cibus la presenza del Banco Alimentare. Il programma Cibus Food Saving prevede infatti che un gruppo di volontari del Banco Alimentare recuperino i prodotti che avanzano negli stand delle aziende espositrici salvandoli dallo spreco. Questo cibo sarà poi donato ai bisognosi.
La lotta allo spreco ha un valore ambientale, ma soprattutto sociale, oggi più che mai: buttare il cibo è intollerabile da ogni punto di vista.