Rinnovabili • Centro Ricerche sul Riso Rinnovabili • Centro Ricerche sul Riso

Il Centro Ricerche sul Riso, la storia per il futuro

Agronomi, chimici, biologi e genetisti partono dalla risaia e arrivano in un laboratorio super sofisticato dove analizzano i chicchi, studiano tecniche di coltivazione che accrescano la produttività senza impattare sull’ambiente

Centro Ricerche sul Riso
Credits: ImageParty from Pixabay

(Rinnovabili.it) – Anche il riso ha un Dna ed è oggetto di studi e ricerche. L’Ente Nazionale Risi, sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari forestali, si occupa di tutelare il settore risicolo, divulga la conoscenza del riso italiano e ne fa parte il Centro Ricerche sul Riso: qui si studia per migliorare la produzione, si fa attività sementiera, si assistono i produttori, si fanno analisi e si rilascia il certificato Accredia per le filiere o i commercianti che lo richiedono, si controlla il prodotto commercializzato in Italia e la sua tracciabilità.

Leggi anche 70 ong denunciano il doppio standard dell’UE sui pesticidi

Il Centro Ricerche sul Riso si trova a Castello d’Agogna fra Piemonte e Lombardia: un triangolo fra Pavia, Novara e Vercelli dove si coltiva il 90% del riso italiano. Agronomi, chimici, biologi e genetisti partono dalla risaia e arrivano in un laboratorio super sofisticato dove analizzano i chicchi, studiano tecniche di coltivazione che accrescano la produttività senza impattare sull’ambiente e studiano le possibilità di miglioramento genetico del riso (o breeding). Non si tratta di fare modificazioni genetiche ma di creare nuove varietà, tramite incroci, che siano più resistenti alle malattie: in poche parole no Ogm, meno pesticidi, sì alla sostenibilità.

Anche per la coltivazione del riso innovazione e tecnologia sono indispensabili, qui l’agricoltura di precisione è una realtà. La concimazione, ad esempio, si fa con l’aiuto dei droni: un sistema che permette di diminuire la dose di concimi chimici. Il vantaggio è doppio: fa bene all’ambiente e fa bene all’azienda agricola che risparmia sui concimi.

La ricerca genetica del Centro Ricerche sul Riso richiede pazienza: per ottenere una nuova varietà di riso occorrono circa dieci anni, al termine dei quali si selezionano in media due varietà dopo 500 prove.

Leggi anche Agroalimentare italiano, un ruolo strategico da preservare

La Banca del Germoplasma, che fa parte del Centro Ricerche sul Riso, è una specie di “biblioteca verde” dove sono conservate più di 1600 varietà di riso di tutto il mondo (per l’Italia sono catalogate 242 qualità di riso coltivate in Italia dalla metà del 1800 ad oggi): un autentico tesoro per la conservazione della biodiversità del riso e un preziosissimo archivio di informazioni genetiche. Il materiale genetico custodito nella Banca è controllato periodicamente: quando una varietà diminuisce la germinabilità, viene estratta dalla cella di conservazione, riseminata, e riposta nuovamente nella cella.