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Carne coltivata, aprirà in Canada la prima “macelleria”

In Canada si attende per il prossimo anno l’apertura della prima macelleria dove si venderà esclusivamente carne coltivata. Nonostante le buone intenzioni per la salute dell’ambiente, rimane ancora qualche perplessità per quella delle persone

Carne coltivata
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Anche il governo canadese investe nella carne coltivata

(rinnovabili.it) – The Better Butchers è una startup canadese che ha intenzione di aprire la prima macelleria al mondo in cui si venderà esclusivamente carne coltivata, costante oggetto di interesse di startup e investitori.

Il panorama dei sostituti vegetali della carne si sta facendo sempre più ampio; a The Better Butchers non mancano certo i concorrenti sul mercato mondiale (ad esempio, Aleph Farms in Israele, Uncommon nel Regno Unito dove ha investito fin dall’inizio Sam Altman, creatore di Chat GPT, Impossibile Foods negli Stati Uniti, Believer Meats, che tra i suoi investitori annovera Bill Gates, solo per citarne alcuni), per questo si sta muovendo con una certa rapidità per ottenere le necessarie autorizzazioni.

Stando a quanto afferma Good Food Institute (l’organizzazione senza scopo di lucro che dal 2016 promuove alternative vegetali e cellulari ai prodotti animali, in particolare carne, latticini e uova), il Canada non pensa a creare nuove norme ad hoc quanto a regolamentare i nuovi prodotti in linea con le norme già esistenti in materia di nuovi alimenti.

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The Better Butchers: aumentare, migliorare, produrre

A capo di The Better Butchers c’è l’imprenditore Mitchell Scott, il cui obiettivo principale è eliminare gli animali dalla catena alimentare.

Scott ha già maturato un’esperienza nel settore, in quanto è stato il co-fondatore con James Davidson di The Very Good Butchers (da cui è stato licenziato nel 2022, e ha deciso di mettersi in proprio con una nuova squadra di collaboratori).

Il suo motto è racchiuso in tre parole: aumentare, migliorare e ridurre. Aumentare la produzione alimentare sostenibile (rispetto alla carne prodotta dagli allevamenti convenzionali, quella coltivata consuma meno risorse e produce meno emissioni di gas serra); migliorare la salute delle persone (non ci sono ormoni o steroidi, la produzione in ambiente sterile riduce il rischio di contaminazioni); ridurre il numero di macellazioni (questo va incontro alle convinzioni etiche di chi non vuole mangiare la carne per non uccidere gli animali).

Con queste convinzioni Scott ritiene di offrire un’alternativa più sana, più rispettosa dell’ambiente e più etica rispetto agli allevamenti tradizionali.

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Restano alcune perplessità sull’enorme business della carne coltivata

Il team di The Better Butchers è composto da scienziati, chef ed esperti di sostenibilità che lavorano per fornire un prodotto con un sapore buono, di qualità ed equivalente alla carne dal punto di vista nutrizionale. Sicuramente, come abbiamo rilevato più volte, oltre al benessere del Pianeta c’è un business miliardario. Tanto per dare un’idea, anche il governo canadese ha investito nello sviluppo e nella commercializzazione della carne coltivata e la ricerca procede spedita in vari Paesi.

Le opinioni sulla salubrità e sulla sostenibilità della carne coltivata sono estremamente divergenti. Anche se è un affare molto redditizio, la carne coltivata riserva ancora qualche incognita che lascia perplessi i consumatori. Non a caso Impossible Foods ha riformulato la composizione dei suoi prodotti dopo che le analisi hanno dimostrato che si tratta di prodotti ultra trasformati dove abbondano sale, glutammato, coloranti e grassi.

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